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“Un giro sulle montagne russe in un vagone solitario e senza freni. Un concorso Ippico a Piazza di Siena nel giorno della prova di potenza, quando devi saltare il muro da 2.40 metri. Puoi farcela o sbattere e romperti l’osso del collo”. Con queste parole il manager e avvocato materano Angelo Calculli ha definito i suoi quattro anni accanto ad Achille Lauro. Un percorso (iniziato con slancio e passione e terminato con più di qualche rammarico soprattutto per l’ingerenza di persone dello staff rivelatesi infide e di gente – troppa e senza competenze – che si è insinuata nel rapporto con l’artista e ha incrinato il sodalizio) raccontato in Da 100 a 10. Un viaggio nella musica in Rolls-Royce (Readaction, prefazione di Michele Monina). Il volume è stato presentato nei giorni scorsi a Matera nel cineteatro Guerrieri nel corso di un vero e proprio evento realizzato con il supporto di Real Music e introdotto dal giornalista Sergio Palomba. Oltre alla partecipazione straordinaria del critico Michele Monina, sul palco anche una performance live con tre artisti emergenti della musica italiana: la trapper pugliese Candyvan (nome d’arte di Gaia Lacarra, nata a Taranto, residente ad Adelfia in provincia di Bari), la cantautrice romana Valentina Parisse e il punk-rocker torinese Cali (pseudonimo di Alessandro Calligaris) con la sua rock-band.
Da 100 a 10. Un viaggio nella musica in Rolls-Royce è una full immersion in un case study molto coinvolgente, un “dietro le quinte” della strategia vincente pianificata da Calculli per creare il personaggio Achille Lauro. Al lavoro manageriale frutto di visione, studio, esperienza e istinto dell’avvocato materano, infatti, si deve il successo mainstream dell’artista, con quattro partecipazioni al Festival di Sanremo, di cui una come super ospite.
“Fare di qualcuno una star”, come il celebre passaggio di Velvet Goldmine (Todd Haynes, 1998), è l’assunto dal quale parte l’avvocato dopo il primo incontro con l’artista: lui era un cantante trap – genere distante anni luce da Calculli – e Calculli non era un manager musicale ma stava lavorando a un film. Proprio per quel progetto serviva un “moderno cantastorie” individuato in Achille Lauro, un ragazzo che sprigionava un incredibile magnetismo. Bastò assistere a un concerto e, all’ennesima richiesta di averlo come manager, l’avvocato ebbe una vera e propria visione: “Percepii che effettivamente si poteva fare qualcosa di più, che quel “prodotto”, quell’artista di fronte a me, poteva diventare un prodotto mainstream.”
La loro è una collaborazione costellata da successi: i Sanremo, il cambio di etichetta discografica non esente da rischi ma avvenuto vantaggiosamente per Lauro grazie all’intuito di Calculli, gli attacchi della stampa affrontati con stile, un affiatamento che per anni (dal 2018 al 2022) si rivela prezioso e supera brillantemente anche il momento d’impasse provocato dalla pandemia.
Il titolo, Da 100 a 10, si presta a due diverse interpretazioni. Da un lato, il valore dell’artista, passato in quattro anni grazie al manager materano da 100 mila euro a uno di oltre 10 milioni; dall’altro “un rapporto artistico e umano intenso partito a 100 e chiusosi in frenata”, dalle parole dello stesso Calculli.
Ricco di foto e citazioni, il libro è a metà tra memoir e saggio: in ogni caso, si legge d’un fiato per lo stile ritmato dell’Autore. I proventi di Calculli derivanti dalla pubblicazione saranno devoluti in beneficenza a Don Angelo Tataranni, Emporio solidale “Il Granello di Senape” della Parrocchia di San Rocco a Matera.
Rossella Montemurro
Foto in copertina Silvio Cuofano