venerdì, 26 Aprile 2024

Raccontare la storia di un uomo dalle case che ha abitato. Partire dall’esteriorità degli ambienti, dalla disposizione delle stanze e dei mobili, dai colori per parlare, invece, dell’interiorità di una persona. Lo fa lo scrittore Andrea Bajani, con quella vena intimista e poetica che da alcuni anni è il marchio distintivo dei suoi romanzi, in Il libro delle case (Feltrinelli, tra i candidati al Premio Strega 2021).

Il protagonista è Io che ripercorre le case in cui dal 1976 ha vissuto (case “vere” e case che sono luoghi abitati solo per pochi istanti, o case metaforiche), nidi ospitali o posti da cui fuggire. Su tutte si affacciano i ricordi, dall’infanzia all’età adulta, messi in fila come una serie di istantanee (ogni “casa” descritta ha poche pagine, tanto da permettere la lettura del libro anche evitando la sequenzialità consueta), paesaggi dell’anima che scandiscono le tappe della vita. C’è la Casa del sottosuolo (quella di Io quando era piccolo), la Casa dell’adulterio dove “Io ventenne mette in scena il canovaccio di una vita adulta”, la Casa della radio e quella della legge nella quale Io e Moglie, davanti a una sentenza, separano le rispettive strade.

“Si potrebbe dire di più, di Io e di Moglie, di come sono vestiti, delle loro facce, dello spazio tra le loro braccia quando stanno in piedi, verticali. E della tensione che dalle loro ossa preme verso fuori, che si traduce in un’irritazione, nel rovescio esatto di una confidenza. Si potrebbe dire degli automatismi delle loro mani, che hanno imparato per anni a cercarsi per istinto, e ora sono tenute a bada dal cervello – che ricorda che ciò che è stato è stato e non ritorna. Si potrebbe dire della sconfitta loro e dell’estate”.

Lo stile di Bajani è così, è profondamente lirico, denso di stati d’animo.

Entrando nelle sue case (non mancano alcune immagini di piantine catastali), a poco a poco scopriamo Io, il suo mondo, il tempo trascorso dalla metà degli anni Settanta – scanditi dalle immagini in tv di Aldo Moro sequestrato e del corpo di Pasolini rinvenuto all’Idroscalo – fino ai giorni nostri. Da bambino che insegue una tartaruga a ragazzo preso a pugni dal padre in una casa di vacanza a marito in una casa borghese di Torino, e adulto in carriera in un albergo londinese. Poi semplicemente un uomo, che si tira dietro la porta di una casa vuota. Bajani non fa sconti, racconta la vita. E travolge il lettore con le sue storie incantevoli.

Andrea Bajani (1975) ha pubblicato per Einaudi Cordiali saluti (2005 e 2008), Se consideri le colpe (2007 e 2016, Premio Super Mondello, Premio Brancati, Premio Recanati), Domani niente scuola (2008), Ogni promessa (2010 – Premio Bagutta, ET scrittori 2016), Presente (2012, con Michela Murgia, Paolo Nori e Giorgio Vasta), La vita non è in ordine alfabetico (2014 e 2015), Un bene al mondo (2016 e 2018) e i volumi di poesie Promemoria (2017) e Dimora naturale (2020). Collabora con diversi quotidiani e riviste. I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue.

Rossella Montemurro

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