venerdì, 26 Aprile 2024

“E poi arrivano senza preavviso tempeste capaci di squarciare le nostre sicurezza; ciò che ritenevamo eterno finisce in brandelli e attraverso quegli strappi la sorte si affaccia a mostrare il suo volto.”

Inizia così La primavera perfetta (HarperCollins), il nuovo romanzo di Enrico Brizzi, l’enfant prodige della narrativa italiana degli anni Novanta che con il suo Jack Frusciante è uscito dal gruppo segnò un’epoca letteraria rimasta ancora oggi nel cuore dei lettori.

Il protagonista è Luca Fanti, bolognese, che a Milano incontra Emma la donna della sua vita, la sposa – un matrimonio fantastico organizzato dai suoceri, benestanti – e ha due figli. Luca è il manager di Olli, il fratello minore campione mondiale di ciclismo. Va tutto a gonfie vele, vittorie e contratti milionari tra le mani.

Ma a poco a poco la vita invidiabile di Luca, le certezze date per consolidate, si sgretolano. E lui si trova a proseguire in bilico, come il funambolo della copertina, tra tentativi ed errori, facendo attenzione a non cadere. E non è facile destreggiarsi tra un divorzio, gli alimenti impossibili da pagare, una somma spropositata chiesta dalla moglie le accuse della figlia maggiore, perfino un processo per aggressione, una cosa ridicola, in fondo aveva solo tirato un pugno a un amico. E anche con Olli, con cui ogni cosa sembrava andare alla grande, la situazione cambia.

La primavera perfetta è il romanzo della maturità di Enrico Brizzi, quello in cui affronta tematiche forti e quanto mai attuali: la disintegrazione della famiglia tradizionale ai non detti tra fratelli, dal ruolo prezioso dell’amicizia. Sospesa tra passato e presente, proprio come una narrazione che alterna i due piani temporali, la vita di Luca si staglia come in un vortice e appassiona nel suo susseguirsi di storie, situazioni, episodi. Brizzi è un narratore sublime e, con questo romanzo, scritto con un’ironia degna dei fratelli Coen, ricorda le splendide commedie di Frank Capra.

Enrico Brizzi è nato nel novembre 1974. È cresciuto a Bologna dove ha frequentato il liceo classico e all’università ha seguito le lezioni di Umberto Eco. Era ancora alle superiori quando aveva preso a frequentare la redazione anconetana della casa editrice Transeuropa, presso la quale avrebbe debuttato a vent’anni non ancora compiuti con Jack Frusciante è uscito dal gruppo (1994). Negli anni l’autore ha allineato sugli scaffali romanzi, raccolte di testi brevi e graphic novel; al contempo, ha dato corpo alle passioni per i lunghi viaggi a piedi e per le narrazioni ad alta voce, alternando le pubblicazioni con imprese zaino in spalla (fra le altre, Via Francigena, 2006; Roma-Gerusalemme, 2008; Italica 150, 2010) e la realizzazione di spettacoli dal vivo e compact disc in collaborazione con diverse band. Ricordiamo inoltre i romanzi Bastogne (1996), L’inattesa piega degli eventi (2008), Il matrimonio di mio fratello (2015).

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