venerdì, 26 Aprile 2024

Affreschi su ceramica che imprimono, nei colori e nei particolari, attimi della storia della città immortalati in opere d’arte da Giuseppe Mitarotonda, uno dei maestri più talentuosi della pittura su maiolica.

E’ stata inaugurata sabato 18 marzo alle ore 18, alla presenza del Prefetto di Matera, Sante Copponi, nel Complesso rupestre di Madonna delle Virtù, la mostra “Raccontando Matera. Storie della città nelle maioliche di Giuseppe Mitarotonda”. Organizzata dal Circolo Culturale La Scaletta, e curata dallo storico dell’arteEdoardo Delle Donne, l’esposizione resterà aperta fino al 21 maggio 2023.

Venti pannelli composti da mosaici di formelle dipinte, differenti per numero e dimensioni disposte nelle cavità della Chiesa della Madonna delle Virtù, a comporre un percorso alla scoperta della storia della città.

Un luogo suggestivo nel cuore dei Sassi che si racconta e racconta allo stesso tempo la vita millenaria di una comunità, attraverso episodi in cui i protagonisti sono le persone e gli straordinari scenari che mutano in una continua ma impercettibile trasformazione a comporre l’unicità di un sistema urbano che nasce nella roccia e che si espande tra grotte e costruzioni spontanee, simili ad un gigantesco castello di carte, frutto dell’ingegno dei suoi abitanti. 

“Abbiamo ospitato questa mostra nel portico del Palazzo del Governo – ha detto il Prefetto Sante Copponi – ma devo dire che in questo luogo così suggestivo l’arte di Mitarotonda viene amplificata nella sua bellezza. Devo sottolineare ancora una volta il lavoro importantissimo del Circolo La Scaletta che ha accompagnato la crescita di questo territorio”.

“Questa mostra è un omaggio de La Scaletta alla città – ha sottolineato il presidente del Circolo, Paolo Emilio Stasi -. Le opere di Giuseppe Mitarotonda esaltano la bellezza di questi luoghi unici e raccontano Matera attraverso l’arte. E’ il modo migliore a mio parere per spiegare la città soprattutto ai visitatori che potranno scoprirla in una maniera del tutto particolare. La bellezza dei luoghi e la straordinarietà delle opere di un artista materano tra i più apprezzati, costituiranno un binomio di grande impatto che contribuirà ad arricchire l’offerta culturale della città”. 

“Ogni artista ha in sé – ha spiegato il curatore della mostra, Edoardo Delle Donne – una poliedricità di linguaggi attraverso cui si esprime la loro creatività. Mitarotonda ha scelto di dedicarsi alla pittura su maiolica perché questo tipo d’arte gli consente di rappresentare al meglio la sua arte. I vuoti e pieni delle sue opere racchiudono l’essenza visiva dei Sassi, la pennellata leggera ricordano la bellezza di un luogo che è diventato un sogno. Mitarotonda racconta la città, evocandola come se fosse un sogno”.

“I greci istoriavano dipingendo su terracotta, io cerco di fare la stessa cosa su maiolica – ha spiegato Giuseppe Mitarotonda -. La tecnica che si utilizza è la stessa dell’affresco, con tutte le difficoltà che sono insite in questo tipo di pittura in cui non esistono margini di errore e in cui è determinante saper portare il pennello nel modo giusto. La differenza sta nella cottura dell’opera che cristallizza il dipinto. In questi pannelli descrivo episodi di vita della città ma tento anche di fotografare con la pittura situazioni storiche e lo stato del paesaggio, che necessariamente risulta essere diverso perché in evoluzione con i tempi che sono oggetto del racconto”. 

“Questo luogo straordinario – ha chiosato Raffaello de Ruggieri, socio fondatore de La Scaletta  – è un prodotto dell’attività del Circolo che lo ha strappato al degrado e lo ha restaurato grazie al lavoro dei suoi soci che hanno trascorso qui le loro vacanze estive. Questo pavimento è stato trasportato su una Giulietta mentre il portale su una vecchia Fiat 1500. Il 4 ottobre 1967 siamo riusciti a renderla fruibile e ad inaugurarla con la benedizione dell’Arcivescovo Palombella. Abbiamo costretto poi la cosiddetta “Matera bene” a scendere nei Sassi che si rifiutavano di vedere. Credo che queste opere negli spazi superiori del complesso rupestre testimoniano che l’arte è l’unica cosa in grado di battere la tecnologia. In questo luogo Mitarotonda batte la tecnologia 4-0”.

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