venerdì, 26 Aprile 2024

Nel mio paese molti anno fa c’erano i frati francescani minori e ricordo un anno organizzarono la settimana dei Sacramenti.

Io ero chierichetto.

Ricordo in modo particolare il giorno dedicato all’Ordine sacro.

Venne un Sacerdote che raccontò la sua esperienza come missionario in Cina.

Raccontò che aveva fatto venti anni di carcere e di questi otto anni di lavori forzati.

Tutto il suo intervento era concentrato sulla preghiera.

E ricordo bene quando disse che non aveva mai avuto tra le mani un Rosario o un crocifisso.

Leggeva nei nostri occhi la domanda: “Ma come facevi a pregare?”

E lui più o meno rispose così: “Avevo dimenticato molte formule di preghiere, ma ripetevo continuamente: Signore, tu sai che ti voglio bene. Aiutami. Fammi capire che vuoi che io faccia. Ho imparato che la vera preghiera viene dal profondo del cuore.”

Dopo tanti anni ho ancora questo ricordo, perché ho capito che la vera preghiera viene dal cuore.

E il Missionario, dopo aver attirato l’attenzione di tutti i fedeli propose le tre condizioni per saper pregare con il cuore.  

La prima: dobbiamo abituarci al silenzio: sia quello esteriore che quello interiore.

Solo tacendo e amando nel silenzio si giunge ad un vero amore di Dio.

La seconda: dobbiamo imparare a scendere nel profondo del nostro cuore per dire a Dio che gli vogliamo veramente bene. “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. (Giovanni 14,23).

Pregare con il cuore significa sentire questa presenza amorosa di Dio in noi.

La terza: pregare con il cuore significa fare la volontà di Dio, cioè realizzare nella nostra vita il suo piana.

Questo “ricordo” mi fa capire veramente che cosa è la conversione: la preghiera che cambia la vita.

Sicuramente pure a voi verrà in mente quello che san Matteo ci dice nel suo Vangelo: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.” (Matteo 7,21)

Vorrei concludere questa mia modestissima riflessione con il Salmo 4

“Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia:
dalle angosce mi hai liberato;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.
Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore?
Perché amate cose vane e cercate la menzogna?
Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele:
il Signore mi ascolta quando lo invoco..” 

Nicola Incampo

Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica

Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap