lunedì, 6 Maggio 2024

“Della natura ci interessa ciò che c’è dietro: il suo rapporto con l’umano”.

Queste parole, pronunciate dal giornalista e fotografo Andrea Semplici, hanno dettato la traccia della tre giorni di convivenza culturale a Policoro dal titolo “Secondo natura. Atelier dell’Ambiente e del creato”. 

Un’immersione di dialogo e riflessione in comunità che ha messo insieme studenti, docenti e appassionati di cultura all’Hotel Heraclea di Policoro dall’8 al 10 settembre. Sono giunti in Basilicata, per l’occasione, docenti da tante parti d’Italia, dalla vicina Puglia e persino dalla meno vicina Lombardia.

Il tema del rapporto uomo-natura è stato declinato secondo diverse prospettive. Venerdì pomeriggio, dopo l’introduzione dei promotori locali Pino Suriano, Andrea Borraccia e Susy Benevento, è intervenuto l’attore e performer Luca Vullo, esperto di gestualità italiana, che si è soffermato sul tema della naturalezza dei gesti, intesa come patrimonio culturale di cui riappropriarsi in modo sempre più cosciente.

In serata, dopo il buffet di benvenuto, è intervenuto il professor Valerio Capasa, che ha indagato il rapporto uomo-natura attraverso un percorso nella canzone d’autore italiana, facendo emergere in particolare l’impatto con la natura generato dall’io e dal suo desiderio che ne accende e orienta il rapporto con le cose: un excursus tra i grandi capolavori di Lucio Dalla, Giorgio Gaber, Jovanotti e Francesco Guccini.

Sabato 9 c’è stata la vera e propria immersione nella natura, con una passeggiata escursionistica presso il Bosco Pantano di Policoro, in compagnia del professor Angelo D’Argenio e del giornalista e reporter Andrea Semplici, che ha introdotto i giovani all’esperienza dell’annotazione giornalistica e dello sguardo fotografico.

Domenica mattina molto ricca con l’arrivo del poeta e paesologo Franco Arminio. Il momento è stato particolarmente intenso perché il poeta campano ha coinvolto nella lettura giovani aspiranti poeti, tra il pubblico, che hanno potuto leggere alcune delle proprie produzioni. “Io guardo ogni cosa come se fosse bella. E se non lo è vuol dire che devo guardare meglio” ha concluso il poeta con una citazione dal suo libro “La cura dello sguardo”.

Domenica pomeriggio ancora spazio per il protagonismo dei partecipanti, con mostra e riflessione sulle immagini scattate nel giorno precedente, a partire dall’esempio di Andrea Semplici. A seguire la bella e originale conferenza di archeoastronomia a cura del professor Lucio Saggese, dal titolo “Misurare il tempo in Basilicata”. Saggese si è soffermato, tra le altre cose, sullo studio delle antiche meridiane di Basilicata. Ha chiuso l’Atelier l’incontro con il poeta Davide Rondoni, autore del saggio “Che cos’è la natura? Chiedetelo ai poeti”, che si è soffermato su una malintesa idea di purezza della natura, che “lo sguardo dei grandi poeti – ha detto –  ha quasi sempre smascherato  e contraddetto profondamente”.

L’iniziativa, realizzata senza scopo di lucro e senza finanziamenti pubblici, è stata promossa dall’associazione “In Cammino” in collaborazione con il Centro Asteria, la Fondazione Claudi, l’Accademia dei Silenti. L’Atelier delle Arti ha ricevuto un contributo dal fondo etico della Bcc Basilicata.

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