mercoledì, 8 Maggio 2024

Non era detto che sarebbe tornata, nonostante il successo di Pizzica amara (Rizzoli) e quella ventata di novità che aveva portato con sé nella letteratura noir: ma il maresciallo Chicca Lopez, con tutte le sue contraddizioni, nata dalla penna brillante di Gabriella Genisi (foto in copertina @Nicky Persico), l’autrice dell’ormai famosa Lolita Lobosco, chi non ha letto i libri sul commissario sui generis l’ha certamente vista nella fiction di Rai Uno, dove fa registrare milioni di ascolti ogni domenica, è riuscita a imporre la sua testardaggine e il suo intuito in una nuova indagine.

La regola di Santa Croce (Rizzoli) permette a Chicca di tornare al suo posto dopo qualche mese di pausa per un caso che l’aveva messa a dura prova soprattutto dal punto di vista psicologico.

Chicca, 28enne salentina, “carabiniere tascabile” per la statura ma tostissima e cocciuta se deve farsi valere, è diventata un po’ più riflessiva e sicura di sé. Molto più intimista rispetto all’esordio, persa nei ricordi della sua infanzia sfortunata riuscirà, grazie a un incontro inaspettato, a fare chiarezza sull’allontanamento della madre.

Sul lavoro, il nuovo colonnello, per evitare rogne decide di trasferirla al Nucleo informativo. Poi, a causa della sfuriata della ragazza, opta per il Nucleo tutela dei Beni Culturali e del Paesaggio: per Chicca significa abbandonare l’azione, la strada, non avere più la possibilità di sporcarsi le mani con i casi difficili. Per pura coincidenza, Chicca scopre che sulla facciata di Santa Croce, gioiello del barocco leccese, tra putti, fregi e allegorie qualcuno ha inciso tre nomi… uno sfregio ma anche una traccia e, ovviamente, non si lascia sfuggire l’occasione per tornare in prima linea.

Inizia così un viaggio a ritroso per scoprire le identità di quelle persone (due uomini e una donna, Eva che, quanti l’hanno conosciuta ricordano bellissima) e Chicca ben presto si rende conto di trovarsi davanti a un cold case che la porterà in alcuni dei luoghi suggestivi e ancestrali del Salento e nelle storia criminale recente di questa zona.

Non il Salento dell’immaginario collettivo (“il mare, il turismo, ciceri e tria, la notte della Taranta e le altre fesserie”) ma il Salento della Sacra Corona Unita, dei misteri, del malaffare, dei delitti irrisolti, “di sangue, di sudore e di rabbia”.

Con un ritmo serrato e una scrittura avvolgente, la Genisi ci conduce in una terra sospesa tra Oriente e Occidente e svela le passioni feroci che si nascondono nell’amicizia più sincera e nelle promesse d’amore.

Una curiosità: la protagonista indiretta, la Basilica di Santa Croce, fa parte del romanzo grazie a un viaggio in treno in cui l’autrice ha conosciuto Valentino Nicolì, il titolare dell’impresa dei lavori in corso alla Basilica. La Genisi ha potuto fare una visita guidata sui ponteggi ammirando i magnifici decori barocchi.  Nel tripudio dei fregi ha notato un libro, La Regola di San Benedetto (anche lui tra le pagine), e così si è consolidata la “location” per le nuove indagini di Chicca.

Rossella Montemurro

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