sabato, 11 Maggio 2024

Domani all’I.I.S. “G. B. Pentasuglia” giornata conclusiva del Service distrettuale “La lettura: una finestra aperta sul mondo. Strumento di pace, solidarietà e rispetto” promosso dal Lions Club Matera Città dei Sassi

Sabato 11 maggio a Matera alle ore 10.00 nell'Aula Magna dell'I.I.S. "G. B. Pentasuglia" si svolgerà la giornata conclusiva del Service distrettuale "La lettura: una finestra aperta sul mondo. Strumento di pace, solidarietà e rispetto" promosso dal Lions Club Matera...

Stavo giocando a biliardino nella sala parrocchiale quando entrò il Parroco e mi invitò a seguirlo.

Con molta discrezione mi disse di indossare il vestito da chierichetto e di seguirlo.

Queste “chiamate” improvvise erano motivo di gioia e di orgoglio per noi chierichetti, perché eravamo stati scelti per un compito “delicato”.

Infatti in questi momenti particolari il Parroco non seguiva l’elenco di disponibilità dei chierichetti, ma chiamava per scelta.

Dopo essermi vestito, con il Parroco, andammo a far visita ad una famiglia.

Entrò prima il sacerdote, ed io subito dopo.

Ricordo che era un lammione. Si entrava e sulla destra c’era il camino, vicino al quale sedevano alcune persone; di fronte, una tendina che separava il letto sul quale giaceva la persona che il parroco andava a visitare.

Mi sedetti su di una sedia libera anche io.

Appena la persona nel letto vide il sacerdote cominciò a bestemmiare.

E gridava, gridava tanto che tutti sentivamo con chiarezza le sue invettive.

Bestemmiava nell’ordine prima Gesù Cristo, poi la Madonna e infine San Rocco.

Notavo che le persone presenti appena sentivano San Rocco si facevano il segno della croce.

Ad un cero punto la persona malata gridò: “Perché devo morire? Non voglio! Non ho fatto niente di male”.

Una signora che stava alla mia sinistra disse a bassa voce a quella che stava alla mia destra: “Meno male che la morte non si riscatta, altrimenti morivano solo i poveri”.

Pronunziò la frase con una dolcezza tale che il verbo “riscattare” acquisiva un valore che fino a quel momento non conoscevo.

La morte non era solo per i poveri, la morte è per tutti.

Mentre scrivo mi viene in mente una poesia di Hermann Hesse

“Il richiamo della morte è anche un richiamo d’amore. La morte è dolce se le facciamo buon viso, se la accettiamo come una delle grandi, eterne forme dell’amore e della trasformazione.”

Non dimentichiamoci mai che la nostra fede ci ripete che è possibile infrangere quello schermo, non per vedere tutto in chiarezza, ma per intravedere, come ci dice San Paolo: “Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa…” (1 Corinti 13, 12).

Anche la morte sarà sigillata dalle fede.

Nicola Incampo

Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica

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