mercoledì, 13 Novembre 2024

Acque del Basento: “Parametri tutti nella norma”

La qualità delle acque del Basento non si discosta da quelle di qualsiasi altro invaso o sorgente prima dell’iter di potabilizzazione. In estrema sintesi è questa la conclusione a cui approda l’Arpab nella lettura dei dati del campionamento presentati oggi nel corso...


Lo Studio Arti Visive ospita nel proprio spazio espositivo di via delle Beccherie n. 41 la personale “Ciò che resta” di Irene Tabanelli, una giovanissima artista con ampi interessi nel mondo dell’arte la cui ricerca oggi si dirige, attraverso una continua esplorazione della materia e l’uso di numerose tecniche, verso l’action painting e l’arte concettuale.

“Il progetto CIÓ CHE RESTA – scrive l’artista – nasce dalla necessità di mostrare l’insensatezza che c’è nell’odio di ogni conflitto; la pura creazione al fine di opporsi idealmente alla devastazione che dilaga nelle città, tra i popoli e dentro di noi. Il cromatismo cupo, i materiali bruciati e strappati, le ceneri che compaiono sulle tele, evocano i detriti che riempiono i luoghi colpiti dalle guerre, evocano la difficoltà a ricostruire le proprie vite partendo dalle macerie rimaste dentro di sé”.

Le opere di Irene Tabanelli sono denuncia, gesto, grido di pace ma trasmettono anche una grandissima forza, la forza di percorrere nuove strade, ricostruirsi e reinventarsi nel mondo perché – prosegue l’artista – “l’arte è creazione, voglia di riscatto, un linguaggio universale capace di trasmettere la potenza della creazione, del cambiamento e della trasformazione”.

Le tele esposte nascono all’interno dell’Action Box, una struttura ideata e creata dall’artista che può essere montata e smontata in qualsiasi ambiente e che rappresenta un nuovo modo per dipingere lavorando con la forza di gravità che plasma e modifica le opere. Il box è completamente avvolto da teli semitrasparenti che lasciano intravedere l’azione che si compie. La materia, il colore e la sabbia restano attaccati alla tela sospesa sul soffitto della “scatola”. Ed è così che “ciò che resta” del gesto, dell’azione fisica della pittura, rimane vivo e dinamico sfidando la gravità.

La mostra nasce dal gemellaggio che da oltre un decennio lega Fanano e Matera, città intrise di cultura ed accomunate dalla tradizione artistica della scultura su pietra.

Opening: sabato 11 maggio ore 19.00 alla presenza dell’artista che eseguirà una performance all’interno dell’Action Box.

La mostra sarà visitabile fino al 25 maggio 2024 tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00.

Con il patrocinio del Comune di Fanano e dell’Urban Stone Sculpture Park di Fanano.

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