venerdì, 3 Maggio 2024

“L’educazione è quell’arte che ci fa ricordare quanto ogni risposta sia più semplice di quella che stiamo per dare.

L’educazione è una soluzione, non un tormento.

Ricordatevi sempre che essere eleganti non è una questione essenziale.

Essere educati, sì”.

Era il 1983 quando Lina Sotis pubblicò Bon Ton. A distanza di 40 anni esatti, la maestra di stile, giornalista e scrittrice, torna in libreria con una versione aggiornata del suo manuale delle buone maniere.

Dalla A di Abbracci (“copiosi, noiosi come la parola; uno soltanto può stringere il mondo”) alla V di Vita, nel volume Il nuovo Bon Ton (Baldini+Castoldi), curato da Carlo Mazzoni, è evidente che stile e buona educazione sono concetti davvero senza tempo.

Alla voce “Chirurgia plastica” la Sotis sottolinea: “Della chirurgia estetica penso tutto il male possibile – che è lo stesso di quanto penso delle bugie: inutili, poco divertenti. Che mi sia concesso una bocca con le grinze invece che un canotto”. E che dire di “Donne”?

“La grande rivoluzione femminile. Io non l’avevo capita né la desideravo. Gli uomini mi piacevano così com’erano, anzi quella smania padronale la cercavo – mi dava un’idea di protezione. Le donne sono i nuovi uomini e le nuove donne sono insopportabili”. Perché “non siamo uguali – uomini e donne – siamo diversi. Dobbiamo avere gli stessi diritti – ma non possiamo avere né gli stessi doveri, né gli stessi vantaggi.

Gli uomini hanno vantaggi che le donne non hanno, ma vale viceversa: anche le donne hanno vantaggi che gli uomini non avranno mai. Le donne possono usare la frivolezza che rende più facile la leggerezza – e la leggerezza è l’arma più forte che l’essere umano possa avere disponibile. (…)”

Basterebbero queste poche righe per amarla incondizionatamente, Lina Sotis. Ironica, a volte caustica, sempre schietta, scandaglia tutti i temi “caldi”: Peli, Cancel Culture, Radical chic, Ignoranza, Moda e Parole…

Il nuovo Bon Ton è un breviario pensato per i nuovi anni Venti e per quelli a venire. Agile e ironico, riflette e interpreta i cambiamenti avvenuti nel nostro tempo. E, come quello cinquecentesco di monsignor Della Casa, non è un semplice manuale di regole per comportarsi bene in società, ma l’esposizione di un vivere urbano e civile: del resto “la gentilezza è stile, un modo per manifestare il rispetto e l’attenzione che abbiamo per gli altri e soprattutto per noi stessi”.

Lina Sotis, (Roma 1944) approda nel mondo del giornalismo collaborando con “Vogue”. Seguiranno “Amica” e “Gioia”, poi “Corriere d’Informazione”, nel 1978 comincia a scrivere per il Corriere della Sera, prima donna a entrare nella redazione cronache, dove ancora oggi pubblica la sua rubrica online Bon Ton. Tra i suoi libri “ll colore del tempo” (2001), “A me piace quella lì” (2004), “Libretto di risparmio: ricominciamo da zero” (2012). 

Carlo Mazzoni (Milano 1979), scrittore e giornalista, è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Milano. È direttore di «Lampoon». Ha pubblicato I postromantici (2007), Il disordine (2009), Due amici (2011).

Rossella Montemurro

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