Con il volume “Nel tempo della pandemia” lo stile semplice e diretto di monsignor Caiazzo riesce ad arrivare al cuore dei lettori

Un libro che vuole essere “uno strumento per leggere la nostra festa della Madonna della Bruna, ma anche tutte le altre che celebriamo nei nostri paesi, alla luce di quanto Dio ci sta volendo comunicare. Ed anche se ci sta mancando tutto il contorno della festa, forse stiamo scoprendo di contemplare di più, nel silenzio e nel raccoglimento il volto materno di Maria, la sua tenerezza, il suo amore”. È quanto sottolinea monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina, nell’introduzione del volume Nel tempo della pandemia in cammino con la Madonna della Bruna per le strade di questa umanità, pubblicato dall’Associazione Maria Santissima della Bruna. Per due anni consecutivi, nel 2020 e nel 2021, l’emergenza Covid-19 ha costretto a restrizioni che non hanno permesso di svolgere i classici festeggiamenti: “Una festa patronale sicuramente diversa che nel silenzio ci ha dato l’opportunità di metterci ancor più in ascolto della Parola di Dio, di gustare la Novena e soprattutto di partecipare numerosi alla Santa Messa”, scrive monsignor Caiazzo. Il 2 luglio, come le altre celebrazioni popolari, ha quindi assunto una forma più “intima”, improntata alla fede, al suo senso più profondo: “Tutti, sull’esempio della Madonna della Bruna, di S. Eufemia, e degli altri patroni, siamo stati chiamati ad essere come luce che splende soprattutto nei luoghi di buio, di confusione di smarrimento; come sale che dà sapore ad una vita troppo spesso disprezzata, parcheggiata in luoghi di solitudine, scartata”.

L’invito del Signore è quello di compiere gesti di amore, di perdono, di riconciliazione in un momento in cui la nostra Chiesa, come l’umanità, improvvisamente, per dirla con Papa Francesco, si è trovata nel buio della storia.

Con uno stile semplice e diretto, l’autore riesce ad arrivare al cuore dei lettori.

Dopo alcuni cenni storici, nel volume di monsignor Caiazzo ci sono preghiere, foto e il resoconto dei primi festeggiamenti ridimensionati dal Covid, quelli dello scorso anno.

Rossella Montemurro