sabato, 14 Dicembre 2024

La lettera di Natale del prof. Incampo ai ragazzi

Un giorno scrissi alla lavagna: “Scrivi una lettera di Natale ai giovani”. Cari giovani, Natale è un momento speciale che ci invita a fermarci e riflettere su ciò che davvero conta nella nostra vita. In mezzo alla frenesia della quotidianità, alle sfide, alle...

Nel rispetto dei diritti della persona indagata, della presunzione di innocenza e della necessaria verifica dibattimentale, per quanto risulta allo stato attuale, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, si comunica quanto segue.

La Polizia di Stato di Matera ha notificato l’Avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera, nei confronti di un 21enne napoletano, indagato per truffa aggravata. Il reato sarebbe stato commesso da due uomini, in concorso con complici non identificati, impossessatisi della somma di 5.700 euro e di diversi monili in oro, appartenenti ad un’anziana donna di Matera.

L’episodio risale al settembre del 2020, quando l’anziana (classe 1931) riceveva una telefonata da un uomo che si fingeva suo nipote, esortandola a consegnare un’ingente somma di denaro, come corrispettivo per la consegna di un pacco che sarebbe stato recapitato di lì a poco tempo. Tuttavia, al telefono non c’era il nipote ma un impostore, che l’avrebbe convinta ad aprire la porta al presunto corriere e a consegnargli 4.000 €. Dopo poco tempo, la signora veniva nuovamente contattata ed indotta a consegnare ulteriore denaro e gioielli, con la promessa della restituzione dei beni una volta che il nipote avesse saldato il debito. Così, al corriere venivano consegnati altri 1.700 € e diversi monili in oro, a garanzia dell’avvenuta consegna. Durante i fatti, la donna non riusciva a mettersi in contatto con il vero nipote, in quanto la sua linea telefonica risultava occupata, probabilmente da un altro complice della truffa.

Le indagini della Squadra Mobile hanno consentito di individuare prima uno dei corrieri, già sottoposto a procedimento penale nel 2021. L’individuazione del secondo complice, invece, ha richiesto l’analisi dei frammenti di impronte digitali rilevati dalla Polizia Scientifica sul pacco, consegnato alla donna e subito sequestrato dagli operatori delle Volanti.

Ancora una volta si ricorda di fare la massima attenzione quando si è contattati al telefono da persone che si spacciano per parenti, chiedendo denaro o altre utilità. Se avete anche un minimo dubbio, non aprite la porta di casa a sconosciuti e contattate immediatamente le Forze dell’Ordine.

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