mercoledì, 8 Maggio 2024

Il patrimonio storico
architettonico, pubblico e privato, rappresenta parte rilevante dei beni
culturali del nostro Paese: una risorsa fondamentale diffusa su
tutto il territorio nazionale, la cui salvaguardia è nell’interesse in
particolare delle nuove generazioni, a cui la valorizzazione del
patrimonio culturale offre importanti opportunità lavorative per il futuro. 

E’ questo il messaggio
lanciato oggi da Matera, Capitale Europea della Cultura ed esempio
virtuoso di valorizzazione delle nostre tradizioni culturali, nel corso del
convegno su “Beni culturali vincolati: un piano d’azione comune per valorizzare
una risorsa economica, sociale e culturale del nostro territorio” promosso da
ADSI-Associazione Dimore Storiche Italiane, che riunisce 4.500 proprietari di
dimore storiche in tutta Italia, e a cui hanno partecipato: Vito Bardi,
Presidente della Regione Basilicata, Francesco Canestrini, Soprintendente
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, Giacomo di Thiene,
Presidente Nazionale Associazione Dimore Storiche Italiane, Luigi Ficacci,
Direttore Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, Antonella
Guida, Coordinatrice Corso di Laurea in Architettura – Università degli Studi
della Basilicata ed Eugenio Martuscelli, Presidente A.D.S.I. Basilicata.

Nel corso dell’incontro,
tenutosi nella mattinata a Palazzo Ferrau Bernardini, si è discusso
dell’importanza di un coordinamento e di uno sforzo congiunto fra
istituzioni nazionali e locali, sovrintendenze, università e proprietari
privati per favorire la conoscenza, catalogazione e tutela dei beni
storico-architettonici, ma anche per facilitare l’accesso a fonti di
finanziamento –come ad esempio fondi europei – che consentano sia di
sostenere gli onerosi interventi di manutenzione necessari per la tutela
degli immobili, sia di renderli più fruibili ed attraenti rispettando
la loro vocazione e le loro caratteristiche.

L’obiettivo è valorizzare
beni che rappresentano risorse importanti, culturali, ma anche economiche e
sociali, per i territori in cui sono inserite: “Gli immobili di interesse
storico-artistico non sono delocalizzabili” ha dichiarato il Presidente
dell’Associazione Dimore Storiche Italiane Giacomo di Thiene “e pertanto ogni
investimento effettuato in essi rimane legato al territorio, sia che si tratti
di restauri ed interventi di manutenzione, sia di interventi finalizzati a
rendere possibili l’ospitalità turistica o l’organizzazione di manifestazioni.”

Ogni anno in Europa
circa 5 miliardi di euro sono investiti per la conservazione
dell’eredità culturale che, solo nell’ambito dell’industria del turismo, dà
ricadute estremamente positive, con un fatturato annuale di 335 miliardi
di euro e 9 milioni di posti di lavoro* diretti e indiretti.

“I beni culturali vanno
tutelati non solo perché rappresentano la nostra storia e identità” ha
commentato Giacomo di Thiene “ma anche perché possono aiutarci a definire
il nostro futuro”.

 “In Basilicata” ha
aggiunto il Presidente di ADSI Basilicata, Eugenio Martuscelli “le Istituzioni,
la Sovrintendenza e l’Università qui rappresentate insieme alla nostra
ADSI  hanno tutto l’interesse a creare reti informatiche condivise e
promuovere sia progetti di salvaguardia dei beni vincolati che di
valorizzazione e sostenibilità economica degli stessi: lo spettacolare recupero
architettonico di Matera è emblema di tutto questo e può essere considerato
modello di riferimento per i  nostri progetti e per
il  nostro impegno”.

 Rafforzare la
relazione con il mondo dell’Università e delle Ricerca e rendere consapevoli i
giovani studenti – futuri professionisti e imprenditori – delle opportunità
offerte dallo studio e dalla promozione del nostro patrimonio culturale
sono gli obiettivi che hanno spinto ADSI ad instituire il I Premio
nazionale per Tesi di Laurea dedicate ai beni vincolati, rivolto a
laureati che abbiano dedicato tesi di laurea magistrale ad uno o più beni
culturali su temi legati al restauro, alla conservazione/manutenzione, ad
aspetti normativi o alla gestione economica.

Il concorso, bandito
nello scorso mese di aprile, è stato accolto con molto favore e alla
Commissione esaminatrice sono pervenute in un breve lasso di tempo 51 tesi
da tutta Italia e da 8 diversi indirizzi di laurea (architettura,
ingegneria, beni culturali, fisica, giurisprudenza, lettere e filosofia,
scienze, storia dell’arte).

Nel corso dell’evento
sono stati annunciati i nomi degli studenti e gli elaboratori vincitori del
concorso:

        
primo posto: Marco Barzanti, Margherita
Masi, Marta Ronzoni, per “Il Complesso Monumentale di Canossa: studi e proposte
per il consolidamento delle rovine del castello e la valorizzazione del suo
contesto”– voto: 110 L Università di Bologna Alma Mater Studiorum –
Dipartimento di Architettura)
 secondo posto: Sara Zoppi per  “La Favorita a Mantova: il
restauro di una Villa seicentesca. Frammento e decoro”– voto: 110 L (Università
degli Studi di Trento – Dipartimento di ingegneria edile)  

        
terzo posto: Giulia Savoia
per  “Living history in a Landmark. The Enhancement of Historic
Houses: Villa Saraceno at Finale di Agugliaro and the Landmark trust”– voto:110
L (Università degli Studi di Trento – Dipartimento di mediazione linguistica:
Lettere e Filosofia)

*fonte:
Council of the European Union, 2010

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