giovedì, 9 Maggio 2024

I sentimenti sono la linfa delle sue trame, la capacità di raccontarli con empatia un pregio. Quello di Federica Bosco è senza dubbio un talento innato, la sua forza stilistica non viene mai meno, romanzo dopo romanzo. Accade anche e soprattutto in Volevamo prendere il cielo (Garzanti), una storia che porta un po’ tutti noi, indipendentemente dall’età, a paragonare “ciò che eravamo” con ciò che poi siamo, con il corollario di amicizie ed esperienza. È facile rispecchiarsi in Linda, che incontriamo ragazzina nel ’94. Per lei, l’anno della maturità coincide con l’arrivo in classe di una nuova studentessa, Corinna. La sua è una famiglia ricchissima, vive in una villa da sogno (la casa di Linda, a momenti, è grande quanto il salone di quella della sua amica), circondata da camerieri e con un autista personale. In netto contrasto con il superfluo che contraddistingue la sua quotidianità, c’è il carattere mite, una bontà di fondo che conquista Linda tanto da farla diventare inseparabile, nonostante le sue amiche del cuore siano gelose e invidiose del loro affiatamento. Durante la festa, a dir poco sontuosa, per i 18 anni di Corinna, Linda conosce i due fratelli. Con Leonardo, a pelle, c’è una sintonia particolare che diventa attrazione: è facile innamorarsi di lui, una “Corinna al femminile” per il garbo e la gentilezza che dimostra. Leonardo, però, è indirizzato verso una carriera già decisa dai suoi, proiettato in un futuro di affari internazionali. Linda, povera ingenua, non immagina quali e quanti giochi di potere e ipocrisie possano essere in grado di rovinare quella storia d’amore adolescenziale. A un passo da qualcosa di davvero importante, le loro vite si separeranno ma il destino non potrà non dare una seconda possibilità.

Amore, amicizia, scelte, gioia, dolore e colpi di scena comporranno, tra Verona e Parigi, un caleidoscopio di emozioni che si fondono e si incontrano.

Federica Bosco, scrittrice e sceneggiatrice (oltre un milione di copie vendute), ha al suo attivo una ricca produzione di romanzi e vari manuali di self-help. È stata finalista al premio Bancarella 2012 e il suo romanzo Pazze di me è diventato un film diretto da Fausto Brizzi. Per Garzanti ha pubblicato Ci vediamo un giorno di questi (2017), Il nostro momento imperfetto (2018), Non perdiamoci di vista (2019), Non dimenticarlo mai (2021) e Volevamo prendere il cielo (2023). Vallardi ha pubblicato: Mi dicevano che ero troppo sensibile (2018) e Dopo Narciso la primavera (2022).

Rossella Montemurro

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