domenica, 19 Maggio 2024

Ho pochissimi ricordi da bambina, eppure uno è indelebile: una canzone martellante, che adoravo. Avevo tre anni appena compiuti e quel “Gianna Gianna Gianna”… volevo ascoltarlo in loop. Che poi non capissi granché del testo, è un altro discorso. Però quella ragazza che “aveva un coccodrillo e un dottore”, per una bambina era un mito – da un lato il coccodrillo era un animale insolito, dall’altro il dottore incuteva timore nei piccoli, me compresa.

Sanremo 1978, Gianna e, lui, l’indimenticabile Rino Gaetano: “Gianna è una ragazza libera e realista, è una figlia del 1978 che vuole tutto: la politica, l’emancipazione, il salario, la lotta sindacale, la crescita sessuale. (…) Il pubblico di Sanremo ascolta la parola “sesso” per la prima volta in una canzone: “La gente si sveste, comincia un mondo / Un mondo diverso, ma fatto di sesso, chi vivrà vedrà”. Rino Gaetano strabuzza gli occhi mentre canta, ma è talmente divertito e divertente che il pubblico applaude la sua performance ancor prima che inizi la terza strofa.

Un trionfo in diretta, una canzone che riesce a saltare di bocca in bocca in pochissimi minuti, conquistando praticamente tutti”. Con queste parole, a ripercorrere la storia di Gianna e di tutti gli altri successi del cantautore calabrese è il giornalista e scrittore Michelangelo Iossa in  Rino Gaetano. Sotto un cielo sempre più blu (Hoepli), una biografia inedita dell’artista.

L’autore tratteggia un ritratto dettagliato e coinvolgente ripercorrendo con precisione le tappe artistiche e il percorso umano di Rino Gaetano con approfondimenti, curiosità, materiale iconografico e due appendici dedicate agli incontri di Rino con grandi musicisti e ai luoghi della sua vita, a partire da Crotone.

L’opera, pubblicata in occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa, è impreziosita dalla testimonianza di Renzo Arbore e da un’intervista esclusiva a Sergio Cammariere.

“Non c’è stata una sola intervista da cui non sia emerso un elemento costante: Rino Gaetano è unico, non replicabile, inimitabile e fuori dal tempo e dalle mode. – sottolinea Iossa – È un cantautore venuto dal futuro. Lo amano i concorrenti dei talent show e i rapper, i giornalisti e gli adolescenti; sono rapiti dalle sue canzoni i trapper e gli operai, le radio e la televisione, i poeti popolari e i musicisti di jazz, di funky e di rock’n’roll.”

Dal Rino bambino (Salvatore Antonio Gaetano, ribattezzato “Salvatorino” dalla sorella Anna, nacque il 29 ottobre 1950 a Crotone nella Calabria del profondo Sud) e dagli aneddoti della sua giovinezza che si intrecciano con l’ipotetica colonna sonora delle hit di quegli anni, che Iossa riporta, fino agli esordi, ai successi e al suo essere diventato un culto: i suoi brani ancora oggi cantati a squarciagola, una fiction, gli omaggi, le compilation e le tribute-band. Ci sono gli anni scolastici di Narni, il Folkstudio di Roma e il Festival di Sanremo fino all’incidente mortale di via Nomentana. In questo lungo racconto biografico si fondono la Magna Grecia, la scuola cantautorale romana, gli anni Settanta, lo sberleffo, il reggae e le donne di tante canzoni. Una serie di esperienze che permettono al giovane cantautore calabrese di trovare una sua personalissima strada espressiva che illumina i tardi anni Settanta con hit irregolari e amatissime dal grande pubblico come “Ma il cielo è sempre più blu” e “Nuntereggaepiù”.

Un fenomeno che ci ha lasciato, scrive Iossa, “soli sei album in studio, una manciata di singoli e una quantità imprecisata di raccolte e greatest hits postumi”. Ma “la discografia di Rino ha visto impegnati alcuni dei nomi più importanti della scena musicale italiana, statunitense, inglese e latinoamericana, tra session man, fonici e arrangiatori di straordinario profilo, ma anche ambasciatori di sonorità proprie di differenti angoli del mondo”.

Nel mondo della musica Rino è passato come la primavera, velocissimo…”, queste le parole di Mogol.

Bellissimo questo libro, non solo per chi ha amato e continua ad amare Rino ma anche per quanti – magari i più giovani – hanno voglia di scoprirlo.

Michelangelo Iossa collabora da quasi trent’anni con alcune delle più importanti testate italiane. Contributor del Corriere del Mezzogiorno – Corriere della Sera e di altri periodici del gruppo-RCS, ha firmato reportage, special radiofonici e televisivi. Dal 1999 è docente presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli e cura due insegnamenti legati al mondo della comunicazione e il Laboratorio di Musicologia. Ha firmato libri su icone della musica italiana e internazionale, da Pino Daniele a Michael Jackson. Il suo ultimo volume è 007 Operazione Suono (Rogiosi), dedicato alle musiche della saga cinematografica di James Bond. Iossa è tra i più autorevoli biografi italiani dei Beatles, a cui ha dedicato sei differenti libri pubblicati tra il 2003 e il 2016, e ha ricevuto il Premio per l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2004.

Rossella Montemurro

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