domenica, 19 Maggio 2024

Viola per Francesco è un raggio di sole. Nonostante le tante contraddizioni, i tanti paletti che lei gli impone, è comunque salvifica, è riuscita a scuoterlo da una quotidianità un po’ grigia, con il freno a mano tirato. Sono loro i protagonisti del romanzo Il cielo d’erba (Longanesi) di Gianfranco Vergoni e nelle prime pagine sembra che potrebbero avere vent’anni come cinquanta. Non sono date indicazioni anagrafiche, c’è solo molta introspezione.

Francesco capisce che Viola è la donna adatta a lui quando lo convince a provare a fare una verticale: così, guardando il mondo capovolto, una conquista e una sfida allo stesso tempo, si lega sempre di più a questa ragazza che a volte, troppe, sembra sfuggente, caustica, antipatica. Odia che le vengano rivolti complimenti – nonostante sia molto bella – preferisce tute da ginnastica ad abiti glamour, si tiene in forma allenandosi in modo maniacale. Le giornate le trascorre nel bar dei suoi a differenza di Francesco che ha appena trovato lavoro in un mercatino di oggetti usati. Mentre la loro coppia prende forma, pur tra “vuoti” e incomprensioni, attorno c’è la vita: le feste, i pranzi con gli amici, i litigi di Francesco con la madre, la morte improvvisa dell’ex moglie di Cheope, il suo coinquilino…

Un giorno Francesco finalmente osa e chiede a Viola di sposarlo: questa ragazza tutta da interpretare e al tempo stesso travolgente ha fatto addirittura breccia nel cuore di mamma Agnese. Dopo qualche tentennamento iniziale, Viola accetta ma è come se qualcosa si incrinasse: troppi silenzi, musi lunghi, il sospetto di un altro. Messa alle strette confessa: è lei a essere “l’altro”. Ha deciso di iniziare il processo di transizione di genere, un passo che, secondo lei, non mette minimamente in discussione i sentimenti verso Francesco. Frastornato ma sempre innamorato, Francesco decide di sostenerla.

Il cielo d’erba è un esordio sicuramente forte, che probabilmente ha l’obiettivo di scardinare pregiudizi radicati nella nostra società. È una storia che scuote, venata da una marcata malinconia: del resto i protagonisti pur apparentemente inseriti in un contesto di “normalità” si portano entrambi dietro nodi irrisolti. Non c’è niente di semplice, di scontato in questa trama, ecco perché leggerla significa inoltrarsi in un percorso che sfida le convenzioni raccontando l’amore come non è mai stato raccontato prima, e chiedersi: “Può l’amore resistere a tutto?”

Gianfranco Vergoni perugino trapiantato a Roma, è stato ballerino, cantante, attore. In più di trent’anni di teatro – con oltre cinquanta titoli al suo attivo – ha tradotto e adattato copioni e canzoni, curato regie e coreografie, scritto e messo in scena sei recital, quattro monologhi, due commedie e sei commedie musicali, vincendo il Broadway World Award per il miglior testo.

Rossella Montemurro

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