lunedì, 29 Aprile 2024

– “La Città dei Sassi ha splendidi scenari, ma non conoscevo ancora Borgo La Martella, frazione contadina progettata da Ludovico Quaroni e inaugurata da Alcide De Gasperi 70 anni fa, che rappresenta davvero un luogo accogliente e sorprendente”. Così si è espresso Franco Forte, direttore delle Collane Gialli Mondadori, Segretissimo e Urania, componente della giuria del Concorso Letterario “Il Borgo Italiano”, giunto a Matera per partecipare alla cerimonia di premiazione tenuta sabato a La Martella. Sono stati premiati: per il romanzo inedito Giacomo Gavarone con “Niasca”; romanzo edito Luca A. Catoggio con “Come chi smuove un braciere spento” e menzione speciale per Francesco serafino con “Quello strano colpo del Romeo”; Irene Giancristoforo vince tra i racconti inediti con Nubivago”; Ilaria Tricarico vince la sezione poesia con “Otranto”.

La serata culturale condotta da David Spezia ha ravvivato la comunità del borgo, vi state anche varie presentazioni di libri tra cui l’opera narrativa di Franco Forte “Karolus. Il romanzo di Carlo Magno” (Mondadori).  Ha conversato con l’autore l’assessore alla cultura Tiziana D’Oppido la quale ha evidenziato come il testo è coinvolgente e narra vita e gesta del grande condottiero.  Era arrivato il momento di scrivere su questo sovrano importantissimo per l’Europa – ci ha riferito l’autore- che viene costruita nel suo primo momento fondativo da Carlo Magno. Essa aveva ai confini la Pannonia, territorio che va dall’Ucraina alla Russia, sempre in guerra tra loro”.

Quali erano le sue principali caratteristiche come uomo e come regnante?

 Fu un grande visionario che sapeva guardare oltre il suo tempo. Per esempio aveva un rapporto modernissimo con le donne. Fondò la Schola Palatina che aveva anche un’impronta linguistica per diffondere l’uso della lingua latina e dare vita ad una identità europea. 

Quanto è importante un romanzo rispetto ad un saggio per far conoscere un personaggio storico?

Il romanziere deve studiare tutto quello che gli storici e gli archeologi sostengono e quindi le fonti. Poi nel romanzo è importante raccontare le emozioni di eventi e fatti e le interazioni tra i personaggi. E’ questo, nella sostanza, ciò che fa la differenza tra romanzo storico e saggio. Ed è proprio ciò che ho provato a proporre in Karolus.

Filippo Radogna

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