lunedì, 6 Maggio 2024

Fucina Madre 2024, Nicoletti: “Un’edizione da ricordare”

Circa 4 mila e 500 persone hanno ammirato le opere dei 44 artigiani lucani che dal primo al 5 maggio hanno esposto le loro opere negli ambienti de Le Monacelle, in via Riscatto a Matera, nell’ambito della terza edizione di Fucina Madre, voluta e organizzata da Apt e...

Tre volumi che racconteranno le produzioni di “Talìa Teatro”, dal 1995 al 2022 e faranno riflettere su temi sempre attuali.  E’ il progetto che vede la pubblicazione del primo dei libri, il 9 maggio alle 17:00 nella sala convegni del liceo Scientifico di Matera.
L’iniziativa è stata illustrata oggi nella sede della compagnia teatrale materana dal suo fondatore e autore dei testi, Antonio Montemurro, dall’editore Marilina Giannatelli, dalla professoressa dell’Uniba Maristella Trombetta e dal professor Giovanni Caserta.
“A cominciare dalla copertina del primo volume – ha spiegato Giannatelli – ci siamo fatti ispirare dalla tecnica della mezzatinta e dal pensatore di Rodin  che mi ha ricordato Antonio Montemurro nell’immagine che abbiamo usato,  abbinandoli all’arancione, colore della creatività e dell’allegria”. Nel primo volume sono pubblicati sei dei lavori di Montemurro, altri sei anche nel secondo e sette nel terzo volume che conclude il progetto editoriale. La caratteristica del teatro di Antonio Montemurro – ha aggiunto Marilina Giannatelli – è quella di portare in scena personaggi realmente esistiti mettendoli al centro di drammi e commedie giocati sui sentimenti umani”.
“A Matera non ci sono autori di teatro, quindi io mi sento a tutti gli effetti il più grande drammaturgo di tutti i tempi – ha ironizzato Antonio Montemurro che ha illustrato la scelta all’origine della decisione di scrivere i tre volumi – l’idea è nata a scuola, con gli alunni della classe del corso F  del 1992 del liceo scientifico che erano riottosi verso alcune materie ma  attraverso la “Vita di Galileo” di Bertolt Brecht, che era stata scritta per gli operai dell’epoca, studiavano senza che assegnassi nulla di più. Ho toccato così con mano la caratteristica principale del teatro educativo, didattico, sociale, antropologico e politico”. La storia di Talìa teatro ha fatto il resto con lavori come “Fave e cicorie” che portò al teatro Duni migliaia di persone ogni sera. “Purtroppo – ha aggiunto amaramente – i teatri si aprono ma poi si chiudono – e ricordando altri episodi ha spiegato ancora – una volta Antonio Padula, dopo una delle recite di successo nel suo teatro Duni, mi confessò: <Stasera ho visto persone in sala che non avevo mai visto> ”.
Il 9 maggio, Antonio Montemurro e Elisa Basile, attrice della compagnia hanno in serbo per il pubblico una sorpresa legata a questo importante progetto. Alla mancanza di un teatro ha fatto riferimento anche lo storico Giovanni Caserta: “Matera non ha una storia di teatro, né un autore teatrale. E’ sintomatico che nell’800 ad Altamura e Potenza fu costruito il teatro ma non in questa città fino al ‘900; qui il ceto medio intellettuale, di fatto, non c’è mai stato – ha aggiunto – da noi i medici e gli avvocati erano espressione dei proprietari terrieri. Nell’introduzione al libro di Antonio Montemurro gli riconosco il merito di aver dato inizio alla tradizione teatrale in città. I suoi testi, che non passano indifferenti, sono incentrati attorno a temi come la libertà, il libero pensiero, la rivolta e la ribellione. Montemurro ci conduce poi nei tempi classici con ricerche che aiutano a comprendere molto su personaggi come Ippaso, Ipazia. E‘ portatore di valori che combatte quando assiste a repressioni o ossessioni”.
Presente alla conferenza stampa anche Maristella Trombetta, dell’Uniba che ha sottolineato: “Il lavoro di Antonio Montemurro è una pietra importante nella costruzione di una identità culturale specifica. L’autore è riuscito a rendere in modo diretto e immediato il genius loci della nostra terra attraverso una modalità antica e al tempo stesso contemporanea, della riproposizione di modelli di vita vissuta nei Sassi, usando un’impostazione che ricorda il teatro classico, da Eschilo a Sofocle fino a Eduardo”.

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