domenica, 19 Maggio 2024

Un formato singolare (16×16), moltissime foto e tanta storia per un catalogo che è un omaggio a uno dei “protagonisti” del 2 Luglio, il carro in cartapesta, e a quanti nel corso degli anni lo hanno realizzato. L’ostinata certezza della rinascita. Gli autori dei carri trionfali della Bruna è il catalogo dell’omonima mostra realizzata dall’Associazione Maria SS.ma della Bruna, allestita lo scorso anno nel museo Ridola di Matera.

I testi sono curati da Franco Moliterni, responsabile del settore Cultura dell’Associazione Maria SS.ma della Bruna, il progetto grafico è dello stesso Moliterni e di Mr. Bojangles.

Nella mostra, come ha spiegato Moliterni nella prefazione, “sono state presentate le immagini dei carri trionfali della Bruna – quelli distrutti – dall’ultimo quarto dell’Ottocento, in coincidenza con la diffusione della fotografia, fino a data recente, raggruppati per famiglie di autori dei medesimi; nel contempo, sono state esposte le miniature dei carri non destinati alla distruzione, quelli costruiti dalle famiglie per diletto, in misure che andavano da pochi centimetri a poco più di un metro di lunghezza, sottolineando così che il carro, benché smembrato non muore mai”.

La storia e le storie si susseguono in una galleria di immagini che, oltre l’allestimento della mostra, riprendono foto d’archivio, tutte corredate da ampie note esplicative, in linea con l’intento del presidente del sodalizio Bruno Caiella: “La mia lunga presenza nell’Associazione Maria SS.ma della Bruna ha maturato in me la consapevolezza che il compito a cui essa è chiamata non è più soltanto quello di curare la pur  complessa macchina organizzativa della festa del 2 Luglio in onore della Madonna della Bruna ma anche quello di soddisfare la legittima domanda di conoscenza dei suoi contenuti”.

Non solo carri, anche le loro riproduzioni (con tecniche e materiali differenti, in un mix di colori e tradizioni, dalle miniature del maestro Mitarotonda e uno dei suoi tipici piatti alle miniature in cartoncino della signora Grazia Balice fino a una terracotta dipinta del signor Parziale – solo per citare alcune delle opere), e addirittura una rarità preziosa per storicità e significato: i finimenti appartenuti alla prima pariglia dei muli addetti al traino del carro della Bruna risalenti agli anni Cinquanta di proprietà dell’Associazione Ergghiò”.

“La mostra in definitiva è stata l’occasione per far emergere una parte del vasto e prezioso sommerso esistente nelle case riguardante la festa del 2 Luglio; avremmo voluto dare risalto maggiore a quel sommerso ma lo spazio a disposizione non lo poteva consentire. Si è trattato di una mostra che ha parlato di Matera e dei materani di ieri e di oggi che hanno vissuto e vivono la loro storia ultramillenaria specchiandosi nel volto rassicurante della Madre sublimata; si è trattato di una mostra perciò creata dagli stessi materani di ieri e di oggi che da oltre 630 anni onorano quella Madre con un trionfo marcatamente sontuoso, anche se a volte un po’ kitsch; e si è trattato di una mostra che ha dato prova di un amore saldo e duraturo per quella Madre”.

È stato possibile realizzare il volume grazie al contributo della Presidenza del Consiglio della Regione Basilicata e a Ego Italiano, main sponsor della mostra.

Rossella Montemurro

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