Insieme a S. E. Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina e Vescovo di Tricarico, l’Associazione Maria SS. della Bruna è lieta di comunicare la presentazione del progetto per la realizzazione delle Nuove Corone per la Sacra Effigie della nostra...
Le classi 2^B e 2^C della secondaria di primo grado dell’I. C. Minozzi Festa di Matera hanno incontrato oggi, giovedì 23 marzo, il prof. Lelio Camassa per discutere sul tema: “Boccaccio e le religioni.” Lelio Camassa è dottore in Italianistica, insegna al Liceo scientifico di Matera e collabora con l’Università degli studi di Basilicata. Referente dell’iniziativa è Lucia Carone.
Nelle prime pagine del Decameron, viene rappresentata l’epidemia di peste che si abbatte su Firenze nel 1348. L’epidemia scatena ogni genere di «proponimento bestiale» all’interno della città: segregazione dei malati, abbandono ai vizi, sospetto di tutti contro tutti, fuga verso le campagne con il rischio di propagare il contagio. La città subisce un crollo civico, morale e sociale.
Una «lieta brigata» di giovani reagisce in modo alternativo cercando di ricostruire l’ordine sociale «novellando», confidando cioè nel potere della parola e della narrazione. Si tratta di sette ragazze e tre giovani, differenti per convinzioni politiche e legati dalla fiducia sulla possibilità di una convivenza umana civile. Uomini e donne reali, non cavalieri cortesi o angelicate idealizzazioni. I giovani raccontano un centinaio di novelle.
Nella terza novella della prima giornata, Boccaccio scrive esplicitamente di religione. Parla di “tre anella”, che rappresentano le tre grandi religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo, Islam). Solo una è quella vera, e Dio solo sa quale sia, ma i fedeli di ogni religione sono convinti che il proprio culto sia quello autentico. Il testo affronta il tema della tolleranza religiosa e del dialogo interreligioso, ed è per questo molto attuale.