venerdì, 26 Aprile 2024


E’ l’inquietudine il filo conduttore del tormentato La gabbia (Minimum Fax, collana Sotterranei, traduzione di Martina Cardelli), dello scrittore francese Alexandre Postel.
Il protagonista, su richiesta dello psichiatra, racconta ciò che è accaduto nei cinque giorni che gli hanno sconvolto la vita.
L’io narrante è un giovane venditore di telefoni cellulari che, dopo la morte del padre, unico erede torna nel paese d’origine per organizzare il funerale e sbrigare le formalità burocratiche. Si trasferisce nella casa dell’anziano, con il quale peraltro aveva avuto rapporti molto freddi, e il secondo giorno fa una scoperta sconvolgente. In cantina c’è una gabbia e, nella gabbia, è rinchiusa una donna.
Nelle pagine di questo romanzo breve si alternano un senso di colpa costante e la banalità del quotidiano, in “una prosa che parte da Albert Camus e passa dall’Avversario di Emmanuel Carrère, svelando le inquietudini del mondo contemporaneo”.
Alexandre Postel (1982) insegna letteratura francese a Parigi. Con il suo primo romanzo, Un uomo discreto, pubblicato nel 2013 in Francia da Gallimard, è balzato ai primi posti delle classifiche francesi e ha vinto il Premio Goncourt per il miglior esordio. Di Postel minimum fax pubblicherà anche il successivo romanzo, 
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