venerdì, 26 Aprile 2024

In copertina i direttori di gara: Lamastra, Bochicchio, Faruolo e Sprovera. Nella pagina i coach Dinuzzo e Falconieri

Si è svolta domenica 2 febbraio presso il palazzetto dello sport Palapergola di Potenza, la terza edizione del BJJ MEDITERRANEO CUP, competizione lucana di Jiu Jitsu Brasiliano, valevole per il punteggio del Ranking Nazionale. 

L’evento promosso dall’Unione Italiana Jiu Jitsu si è avvalso della collaborazione dello staff dell’ASD Accademia delle Arti Marziali e Sport da Combattimento presieduta dal Maestro Bartolo Telesca.

La risposta è stata positiva e la partecipazione massiccia, come ci si aspettava; il Mediterraneo Cup ha infatti registrato 520 iscrizioni di atleti provenienti da tutta Italia.

Puntuale e precisa l’organizzazione, diretta dalla Maestra Serena Lamastra, che ha riscosso un enorme successo e grandi consensi da parte di tutti i team che hanno aderito.

Importante la partecipazione dei più piccoli e del gentil sesso, a conferma che questa disciplina è praticabile da tutti, fin dalla prima infanzia. 

13 le medaglie d’oro conquistate dagli Atleti Lucani del Budo Clan. Si tratta di:

DONATELLO ANGERAME, LUIGI SALVIULO, EMANUELE  COLELLA, LUCA LOVALLO, NUNZIO GRIECO, MARIANGELA LIUZZI (doppio Oro), ZAIRA BARBARINO, GABRIELE FEO, SIMONE FABRIZIO, ROBERTA LONATO, FATIMA TANCREDI e SAMUELA REIBALDI. 

Splendide le performance anche di tutti gli altri atleti che sono arrivati sul podio pur non centrando il risultato più ambito.

Ad aggiudicarsi la Mediterraneo Cup il team nazionale Budo Clan del maestro Dario Bacci capitanato in regione da Massimiliano Monaco, secondo classificato il team nazionale Tribe Jiu Jitsu del maestro Federico Tisi rappresentato in Basilicata da Tommaso Tricarico, al terzo posto la W.c.r.a. del maestro Paolo Girone.

A spiegarci in poche parole cos’è questo bjj, Alfredo Falconieri e Gerardo Di Nuzzo, due allenatori, grado Cintura Viola, che hanno seguito agli “angoli” i ragazzi del team:

“Il jiu jitsu brasiliano è un’arte marziale efficace e non violenta che ha rivoluzionato l’intero panorama degli sport da combattimento, differenziandosi per strategia e metodologia. 

La sua peculiarità sta nell’essere basata principalmente su tecniche di leva articolare e di strangolamento, usate soprattutto dopo aver portato al suolo l’avversario, per costringerlo a desistere dal combattimento o a non essere più in grado di continuarlo”, afferma Di Nuzzo.

“Sebbene lo stile di jiu jitsu in questione sia fortemente orientato al combattimento, la pratica quotidiana di questa disciplina non è violenta ma al contrario sicura e compatibile con persone di ogni genere ed età e porta con sé una serie di benefici notevoli, che vanno al di là delle tecniche di efficace difesa personale.

La filosofia che regola e sta alla base del jiu jitsu brasiliano, infatti, rende spesso quest’arte uno stile di vita per chi la pratica. Gli appassionati, se guidati nel modo corretto, trovano così una forte motivazione per adottare abitudini più salutari con indubbi benefici per la propria salute e sviluppano una maggiore sicurezza in sé stessi. ” aggiunge Falconieri.

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