venerdì, 26 Aprile 2024

“Si stima che la stragrande maggioranza dei pazienti che si avvicina al medico di famiglia lo faccia per disturbi funzionali del tratto gastrointestinale. Disturbi che in gran parte dei casi non hanno un’origine organica, ossia non derivano da un danno anatomico ma da un qualche meccanismo regolatorio che si è inceppato.

Del resto se è vero che l’intestino è così importante e de­licato non stupisce nemmeno che sia una vittima prediletta delle conseguenze dei nostri stili di vita errati.”

Non solo, “buona parte della popolazione mondiale soffre di qualche forma di disturbo gastrointestinale: in Italia una persona su dieci, ma sopra l’equatore la media è di due su dieci, e in alcuni Paesi addirittura di tre”.

Lo afferma in Intestino senza pensieri. La guida completa per capire la tua pancia e smettere di soffrire  (Sperling & Kupfer) Francesco Fratto, farmacista ed esperto in prevenzione e sani stili di vita che da oltre dieci anni studia l’intestino e, integrando conoscenze e discipline diverse, ha ideato un programma di consulenze basato sulle evidenze scientifiche che coadiuva e integra la terapia medica nei casi di disturbi intestinali, in particolare collegati alla sindrome dell’intestino irritabile.

Il dott. Fratto suddivide il volume in quattro parti che accompagnano il lettore con grande empatia a uscire dall’impasse e ritrovare non solo il benessere dell’intestino ma anche quello emotivo (ricordiamo infatti che il cervello influenza l’intestino ma è vero anche il contrario ossia che l’intestino influenza il cervello).

“La prima – si legge – è dedicata a conoscere l’organo, un po’ come fosse una macchina che ci porta in giro ma di cui ancora non conosciamo la forma, o il funzionamento, e nella quale spesso mettiamo carburante che non ci aiuta a carburare. La seconda è volta a riflettere sul nostro modo di vivere, sui nostri tempi stressogeni. Su come e perché mettere in atto una serie di piccoli cambiamenti che aiutano il nostro intestino (e noi) a essere più felice. Si tratta di un lavoro in­teriore e degli effetti del nostro rapporto con il mondo e con le persone che ci circondano. La terza parte parla della scala del benessere e dei suoi quattro gradini (in discesa) verso un intestino senza pensieri: il riposo, l’alimentazione, il movimento e la respirazione. La quarta e ultima parte esplora integrazione e nutraceu­tica, tirando le conclusioni e le fila”.

Filo rosso del libro, la consapevolezza che una cura c’è ma non è un farmaco: bisogna, invece, modificare alcune abitudini e applicare semplici e immediate strategie per ridurre stress, infiammazione e disagi anche perché, come scrive Filippo Ongaro nella prefazione del libro sappiamo bene che il nostro intestino si fa sentire forte e chiaro quando siamo tesi, quando siamo innamorati e felici oppure spaventati.

“Il mal di pancia è un incubo. Quando è ricorrente, cambia il modo con cui viviamo, lavoriamo e interagiamo con gli altri. Cambia la nostra socialità e il nostro umore. In certi casi ci cambia addirittura il carattere.”

Con uno stile semplice e diretto, esempi concreti e una marcata chiarezza espositiva, l’autore – che tra l’altro è un lifestyle coach certificato e si è specializzato in fitoterapia – riesce a raggiungere una platea vastissima affrontando un argomento di cui spesso si ha difficoltà a parlare.

Rossella Montemurro

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