venerdì, 26 Aprile 2024

Centoquaranta chili: è il peso di Alicia “Plum”, da sempre in lotta da un lato con la bilancia e le calorie dall’altro con i commenti, i risolini, la denigrazione da parte della gente. Le diete le ha provate tutte, con conseguenze spesso ancora più catastrofiche. Adesso è in attesa di sottoporsi a un intervento chirurgico che le farà perdere drasticamente tutti quei chili. Nel frattempo si sta attenendo alle regole del New Baptiste Plan, nato sulle ceneri del discusso Baptiste Plan che lei ha seguito fino alla morte della sua ideatrice, Eulayla – madre di Varena promotrice del New Baptiste Plan in netto contrasto con il vecchio.

Plum risponde alle teenager che scrivono a una rivista per adolescenti: è una ghostwriter – scrive per conto della direttrice – in grado di tener testa a centinaia di ragazzine che le buttano addosso domande e problemi. Per via del suo peso, però, non ha un ufficio nel palazzo patinato del gruppo editoriale di cui fa parte il giornale ma le è concesso lavorare da casa. Il suo “studio” è il bar di un’amica.

Plum dipende da uno psicofarmaco, l’Y—, sta provando a disintossicarsi diminuendone le dosi, gli effetti da astinenza però sono terribili.

Ma dietro alla storia di Plum c’è la storia di Alicia: il vero nome della ragazza, quello che userà quando sarà finalmente dimagrita e potrà indossare tutti i vestitini di taglie small che si ostina a comprare. Plum e Alicia convivono in quel corpo extra large, si scontrano, si illudono (forse).

E dietro la loro storia ce n’è un’altra, nera e torbida: un’excalation di rapimenti che culminano in brutali omicidi. Le vittime sono uomini che si sono macchiati di violenze nei confronti di alcune donne.

Dietland (Mondadori, traduzione di Gianni Pannofino) di Sarai Walker è un romanzo complesso, molto “fisico”, distopico, a tratti disturbante. Il corpo, un corpo non convenzionale che non risponde ai dettami imposti dalla contemporaneità, è il protagonista assoluto di una trama forte che non ha paura di affrontare temi scomodi: il pregiudizio dell’immagine femminile, il maschilismo e la prevaricazione, la diversità. Con un ritmo incalzante e una descrizione molto particolareggiata sia dal punto di vista fisico sia psicologico dei protagonisti, Dietland accompagna il lettore alla scoperta di un mondo in cui tutto è portato all’estremo con conseguenze facilmente immaginabili: non ci sono mezze misure, a partire dalla dicotomie – donne con un peso eccessivo o magrissime, caratteri remissivi o crudeli, una bontà assoluta e una cattiveria senza limiti.

Dietland è stato uno dei 10 migliori libri di Entertainment Weekly del 2015, ed è stato successivamente trasformato in una serie televisiva.

Sarai Walker ha scritto per diversi giornali, tra i quali il “New York Times”, il “Guardian” e il “Washington Post”, e ha insegnato in università statunitensi e inglesi. Dietland è il suo debutto come scrittrice. Attualmente vive a Los Angeles, dove sta lavorando a un secondo romanzo ancora più fuori di testa del primo. Attivista del movimento per l’accettazione del grasso, con i suoi scritti cerca di combattere gli stereotipi rivendicando per la parola “grasso” un valore di pura e semplice descrizione corporea, proprio come succede con “alto” o “basso”.

Rossella Montemurro

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