Sarà all’insegna dell’accoglienza, dell’inclusività e della sostenibilità, l'edizione di quest'anno, la quattordicesima, del “Presepe vivente nei Sassi di Matera”, presentato in anteprima ad autorità civili e religiose. La rappresentazione, ideata da Sud Promotion in...
Al tempo di Gesù l’istituzione più importante era il Sinedrio, che significa “assemblea” ed era l’organo preposto all’emanazione delle leggi e alla amministrazione della giustizia durante la fase asmoneo-romana del periodo del Secondo Tempio.
Ricordo che il Tempio di Salomone o Primo Tempio fu costruito, secondo la Bibbia, da Re Salomone nel X secolo a.C. e fu completamente distrutto da Nabucodonosor II nel 586 a.C.
Il Sinedrio era presieduto dal Sommo Sacerdote, che superava il re in qualità di supremo magistrato.
Esso era formato da 71 membri scelti tra i sommi sacerdoti destituiti e tra gli anziani appartenenti alle famiglie più abbienti di Gerusalemme.
Quest’Assemblea aveva il compito di amministrare la vita religiosa, giuridica ed economica degli ebrei e a tale scopo aveva alle sue dipendenze un proprio corpo di polizia chiamato “Le guardie del Tempio”; inoltre poteva emettere sentenze di morte , che tuttavia dovevano essere sottoposte al consenso dei romani.
La tradizione biblica vuole che il Sinedrio sia stato fondato da Mosè.
Nell’età dei Re non esisteva un Sinedrio vero e proprio, ma tribunali che si tenevano alle porte delle città o dei villaggi.
Nelle festività era fatto divieto assoluto di compiere quasi ogni attività, compreso iniziare processi, emettere sentenze e soprattutto eseguirle.
Il Sinedrio non formulava leggi, ma le faceva rispettare solamente.
I magistrati ebrei dovevano essere ricchi: questa necessità permetteva anche di evitare di cedere alla possibilità di essere corrotti.
In epoca romana il Sinedrio poteva giudicare qualunque sentenza ad eccezione della pena capitale.
Non c’erano solo sacerdoti e anziani, ma anche dei magistrati civili.
Il Sinedrio era l’unico organismo che poteva infliggere la pena di morte.
Il Talmud testimonia che un Sinedrio che decretasse la pena di morte ogni 70 anni veniva considerato eccessivamente severo.
Secondo anche le leggi di Dio date a Mosè, il Sinedrio era obbligato a lapidare assieme al popolo tutti coloro che erano estranei all’Ebraismo.
Erano messi a morte: i bestemmiatori, gli idolatri, gli omosessuali, le lesbiche, i ladri, i trasgressori delle feste ebraiche, della legge del Signore Dio e generalmente di coloro che istituivano culti e prescrizioni estranee alla corrente ebraica.
Con la caduta del Tempio e del Sinedrio, Israele ha ripudiato queste norme rigide ed ha applicato quelle norme che anche oggi si possono vedere.
Infatti le leggi e gli ordinamenti giuridici oggi sono sotto la responsabilità di uno Stato e non più di una Corte teocratica
Il Sinedrio era presente anche in età ellenistica e fu fondamentale per lo sviluppo della storia ebraica persino di quel periodo.
Esso era strutturato a forma di mezzaluna in modo che tutti potessero osservarsi, per decidere o aprire discussioni, e aveva sede nella Sala delle Pietre Squadrate presente nella struttura esterna del Tempio di Erode che ampliava e arricchiva di cortili, mura ed edifici accessori.
Compito del Sinedrio era quello di far rispettare la Legge della Torah in ogni suo atto.
Nicola Incampo
Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica