lunedì, 29 Aprile 2024

Una domanda che gli alunni mi facevano spesso è la seguente: “Professore come si può vivere autenticamente?”

Ed io rispondevo con l’apologo dei “Tre tagliatori di pietre”.

L’apologo è il seguente:

“Durante la costruzione di una cattedrale medievale a tre tagliatori di pietra fu rivolta a turno la stessa domanda:

“Cosa stai facendo?”

“Come vedi, sto tagliando pietre”, replicò il primo con tono seccato.

Il secondo rispose “Mi guadagno la vita per me e per la mia famiglia”.

Ma il terzo disse con gioia: “Sto costruendo una grande cattedrale!”

Tutti intuiamo la morale!

Riflettiamo: i tre compiono la stessa attività, ma i risultati sono diversi, perché ogni persona imprime ad ogni atto il sigillo della sua umanità, imprime il sigillo della sua individualità ed imprime anche il sigillo della sua spiritualità.

Infatti il primo manifesta solo l’esperienza della natura umile e monotona del suo lavoro.

Perciò lo sbocco è in un senso di nullità e frustrazione.

Il secondo invece cerca nel lavoro solo una finalità economica e strettamente personale.

Il terzo invece è creativo e capace di scoprire il senso ultimo delle cose.

Avete mai riflettuto che senza il suo gesto umile e semplice la cattedrale non avrebbe mai raggiunto la sua pienezza.

Ecco perché il terzo si sente collaboratore di un’opera grandiosa a cui molti partecipano e di cui tutti sono coautori.

Con questa visione della vita tutti diventiamo preziosi e necessari.

Anche a voi in questo momento verrà in mente San Paolo :“Anzi quelle membra del corpo che sembrano più deboli sono più necessarie; e quelle parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggior rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggior decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava, perché non vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre.

Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.”

Questo significa che per essere capaci di vivere in pienezza bisogna avere un senso ultimo, cioè una stella polare.

Nicola Incampo

Responsabile della CEB per l’IRC e per la Pastorale Scolastica

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