lunedì, 29 Aprile 2024

Il Centro Carlo Levi, Associazione Culturale costituita nel 1980 con l’obiettivo specifico di mantenere viva la memoria della cultura leviana a Matera ed in Basilicata, ponendosi in continuità con il grande lavoro fatto nei circa 40 anni della sua esistenza (mostre, pubblicazioni, convegni, ecc.) ha programmato una serie di attività culturali volte ad esplorare l’attualità del messaggio leviano nel Mezzogiorno contemporaneo: il messaggio di un intellettuale completo per il quale libertà e giustizia, arte e politica, sono un modo di vivere, un esempio per tanti giovani di come si può combattere il conformismo politico e culturale (Giovanni Russo).
Il Programma prevede una serie di iniziative (mostre, seminari, dibattiti) che il Centro intende realizzare per assicurare la presenza dell’eredità culturale e del “messaggio” leviano, nell’anno di Matera – Capitale Europea della Cultura.
Un riconoscimento, dovuto, ad uno dei personaggi-chiave che hanno avviato ed accompagnato il percorso di riscatto della città dal secondo dopoguerra.
L’articolazione triennale del Programma ci consentirà di far emergere a tutto tondo la complessa e poliedrica figura intellettuale di Carlo Levi.
In particolare, per il 2019, il Centro Levi intende portare a compimento l’iniziativa della Mostra dei DISEGNI POLITICI di Levi (proprietà del Centro e mai esposti a Matera, insieme agli originali delle pagine del quotidiano l’Italia Socialista che li pubblicò tra 1947-48).
Mostra che chiude la “trilogia” delle mostre sulla produzione figurativa leviana organizzate negli anni passati dal Centro Levi: Dipinti del Confino – 1990; Opere Grafiche – 1997.
E porta a conclusione la rilettura del romanzo “L’OROLOGIO”, che di quei disegni racconta il contesto politico (caduta del governo Parri): “l’unico testo letterario che racconta la nascita della Repubblica Italiana” (G. Russo).
Le due iniziative saranno concluse da una giornata di studio ed approfondimento.
Iniziative che costituiscono una modalità per tonificare, dare forza e nuova linfa, alle radici culturali della città, quelle che si sono sviluppate nella straordinaria stagione del “riscatto” avviata dal secondo dopoguerra proprio da Carlo Levi.
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