mercoledì, 8 Maggio 2024

Immaginate un’app per
smartphone che permette di individuare i tossicodipendenti, schedati dallo Stato
con un numero di matricola: Bioclick, questo il nome dell’applicazione, è stata
creata per arginare l’impennata di droghe, alcool e il dilagante problema delle
dipendenze patologiche. Bioclick compare spontaneamente come notifica sul
cellulare di chiunque abbia un minimo contatto con la persona schedata. L’app
ha solo alcune eccezioni: è disattivata negli istituti di cura di tutti i tipi,
quindi non funziona nelle comunità terapeutiche, non si attiva automaticamente
con le persone normali. Siamo nel 2030 e, per Davide e Zoe è l’ultimo giorno in
comunità, dopo una permanenza di venti mesi. Ed è fuori da quel guscio
protettivo che si scontreranno con i pregiudizi, con gli sguardi di
riprovazione dei cosiddetti “normali”.
“Il link umano” è un
cortometraggio che affronta una tematica quanto mai attuale,
quella delle dipendenze in una società spesso vittima di preconcetti che,
invece di aiutare nel reinserimento contribuisce a emarginare ulteriormente.
Il corto, realizzato
dagli ospiti della Comunità Fratello Sole di Gioia del Colle (BA) nel laboratorio
cinematografico tenuto dal regista Giulio Prezioso e dalla sceneggiatrice
Floriana Doronzo, è dedicato “a chi porta la luce del sole nel buio delle
dipendenze”. I protagonisti, da tempo impegnati nella lotta contro le
dipendenze patologiche, con grande coraggio hanno messo in scena il dramma del
loro vissuto. Le persone che recitano nel corto non sono attori ma ospiti,
operatori e amici della comunità Fratello sole. Una lezione di vita e umanità,
quella che viene fuori guardando il corto diretto da Prezioso (che ha
curato anche il montaggio) e sceneggiato da Doronzo. “Il link umano” è
stato girato nella Comunità Fratello Sole e nella Masseria Capoiazzo di Gioia del Colle.

Rossella
Montemurro
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