lunedì, 6 Maggio 2024

Oltre trenta grandi
sculture di donne regine, vestite di abiti scintillanti che solo a uno sguardo
più attento si rivelano chiodi, ben 120mila come il numero degli anni delle
migrazioni dell’uomo. Donne resilienti, madri che tutelano la vita da sempre e per
l’eternità.
Eternità della vita e del movimento, proprio della natura umana e fonte di
nuova vita, rivelata già dal titolo della mostra: Aiòn nei Sassi della
scultrice brasiliana Louise Manzon.
“Secondo gli antichi
greci c’erano tre modi di indicare il tempo, Aion, Kronos e Kairos. Aion
rappresenta l’eternità, il tempo lungo della vita, il divino principio creatore
inesauribile – come scrive il critico d’arte Luca Beatrice nella presentazione
della nuova mostra di Louise Manzon – Un titolo suggerito dalla stessa artista
perché, spiega, “rispecchia il perenne processo migratorio nella storia
dell’uomo, che persiste da sempre e ci sarà per sempre, in quanto insito nella
natura umana”.
Aiòn nei Sassi sarà
inaugurata il 18 gennaio alle ore 18 a Matera, nella chiesa di San Pietro
Barisano.
Aperta al pubblico dal 19
gennaio al 15 luglio 2019, la mostra è a ingresso gratuito. Unico costo, quello
già previsto per accedere alla chiesa.
Il progetto è parte
integrante delle iniziative della Fondazione Advantage in continuità con le
tematiche di sostenibilità sociale e ambientale che la Fondazione stessa
persegue. E a Matera, il ricavato della vendita dei cataloghi concorrerà a una
raccolta fondi da destinare a progetti per l’Africa e anche per la città di
Matera.
Fondazione Advantage che sarà presentata alla città nel corso del vernissage di
venerdì 18 gennaio, come ha anticipato il presidente della fondazione Francesco
Confuorti: “Matera avrà una presenza della nostra fondazione. Nella mia città
d’origine svolgeremo attività e progetti di sostenibilità sociale e ambientale,
sia per la città stessa che per l’Africa. Progetti che ci vedono al fianco
della Curia arcivescovile di Matera – Irsina. All’inaugurazione del 18 gennaio
avremo la presenza di Monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo e di esponenti delle
istituzioni e del mondo della cultura”.
Un vernissage che offrirà
anche l’ascolto di tre giovani musicisti materani: il pianista Sandro Savino,
il talentuoso fisarmonicista Alessio Giove e la soprano Rita Ciccarone che eseguiranno
rivisitazioni di celebri colonne sonore del cinema italiano.
“Aion nei
Sassi”, è realizzata con il patrocinio del Comune di Matera,
dell’Arcidiocesi di Matera Irsina, della Fondazione Matera – Basilicata 2019,
di Wind Tre, del Consolato Onorario della Repubblica del Kenia, dell’Ambasciata
del Brasile, del Consolato Onorario della Repubblica del Portogallo e di Venice
International University, il consorzio di 17 università di tutto il mondo con
un campus sull’isola di San Servolo a Venezia.
Dalla presentazione di
Luca Beatrice:
“L’esercito
polimaterico realizzato da Louise Manzon è un gruppo di regine vestite da quei
flutti che tutto inghiottono e rigettano. Non sono armate bensì imprigionate in
un’armatura. Un’armonia di forme che avanza, non si arresta, vola se
necessario, s’innalza a pelo d’acqua e cammina col capo dritto, senza voltarsi
indietro. Schierate in gruppi o singolarmente, senza mai tradire la propria
unicità, le regine di questa pacifica armata sono icone contemporanee di un
percorso terreno che riconduce alla storia dell’umanità. Rappresentano il
simbolo folgorante di quel viaggio “low cost” su imbarcazioni tristemente
destinate al naufragio, il tema più drammatico degli anni duemila (…).
Louise Manzon mette in
mostra l’immaginario della donna intesa come custode del principio creatore e
madrina di un tempo trascendente e assoluto, secondo una definizione data dalla
classicità e incarnata nella parola che dà il titolo alla mostra, Aion. Secondo
gli antichi greci c’erano tre modi di indicare il tempo, Aion, Kronos e Kairos.
Aion rappresenta l’eternità, il tempo lungo della vita, il divino principio
creatore inesauribile.
Un titolo suggerito dalla
stessa artista perché, spiega, “rispecchia il perenne processo migratorio nella
storia dell’uomo, che persiste da sempre e ci sarà per sempre, in quanto insito
nella natura umana”(…).
Aion, figure fragili e
resilienti, capitoli isolati di una storia collettiva di cui siamo testimoni e
da cui discendiamo. Eternamente presenti come il mistero che le riveste. Louise
Manzon scandaglia la paura dell’altro e dell’alterità riportando la cronaca in
una prospettiva fluida, dove la disperazione lascia spazio alla naturale
vocazione del genere umano, la ricerca della bellezza e della verità”.
Louise Manzon è nata a
San Paolo del Brasile ed è cresciuta in una famiglia cosmopolita, formandosi
tra il Sud America, l’Europa e gli Stati Uniti. Si è laureata in Disegno
Industriale presso la Fondazione “Armando Alvares Penteado” di San Paolo. Ha
collaborato con uno studio di architettura internazionale ed ha proseguito gli
studi conseguendo un master in Disegno industriale presso il Pratt Institute di
New York, dove si è misurata con diversi linguaggi espressivi e stili
artistici. Ha lavorato come designer presso l’agenzia Young& Rubicam di New
York City. Le sue sculture sono state esposte in negli Stati Uniti e in Italia.
Hanno scritto di lei e del suo lavoro, fra gli altri, Philippe Daverio, Achille
Bonito Oliva, Alain Elkann, Paul Laster e Luca Beatrice.
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