giovedì, 2 Maggio 2024

Simona ha ventiquattro anni, un fisico minuto, il viso scavato. Beveva solo due litri di succo di ananas al giorno e prima di addormentarsi mangiava un cucchiaino di marmellata, rigorosamente light.

Paolo pesa duecentonovanta chili. “Il suo non è più un corpo, è come un enorme lenzuolo che si porta addosso e pende di qua e di là, ondeggia. Là sotto, da qualche parte, c’è un ragazzo di diciannove anni che grida aiuto, che sogna di prendere la patente, di poter guidare un’auto, di andare lontano da dove è cresciuto.” Diecimila calorie al giorno per soffocare una fame d’amore, una carenza cronica di affetto.

Quelle di Simona e Paolo sono due delle storie presenti in Affamati d’amore (Solferino) della giornalista e vicedirettore del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini: una raccolta di testimonianze di ragazzi e ragazze che hanno avuto o stanno avendo disturbi alimentari.

Testimonianze riportate con estrema delicatezza, con un approccio che può avere solo chi ha vissuto gli stessi problemi: «Io so come ci si sente. A me è successo quando avevo ventitré anni». Con il cuore in mano, senza filtri, Affamati d’amore inizia proprio con il racconto di ciò che la Sarzanini ha affrontato, l’anoressia che ha vissuto, come si è curata, come è riuscita a uscirne.

La consapevolezza l’ha raggiunta guardando filmini e foto di una vacanza al mare: non si riconosceva in quella ragazza scheletrica nonostante tutti le dicessero, guardando le immagini, che sì, era proprio lei. Attraversare quel tunnel e uscirne è fondamentale per avvicinarsi senza pregiudizi, senza correre il rischio di fare domande sbagliate a chi è piombato nello stesso incubo. Lei ha deciso di impegnarsi in prima persona affinché questo male così insidioso sia trattato come una vera emergenza: “Secondo le ultime stime aggiornate al 2021, – scrive – in Italia soffrono di anoressia circa tre milioni e mezzo di persone. Tra loro, il 20 per cento sono bambini tra gli otto e i quattordici anni. Soltanto il 10 per cento sono maschi. Nel 2016 ci sono state 3240 vittime, compresi i malati di bulimia.

Era più di cinque anni fa, ora la situazione è addirittura peggiorata. I gruppi social si sono moltiplicati, la tecnica di adescamento si è affinata”.

Le voci di chi ha affrontato un disturbo alimentare si intrecciano alla cronaca recente, al picco toccato durante la pandemia che ha riguardato migliaia di bambini e adolescenti – tra loro non solo sono aumentati casi di bulimia e anoressia ma anche gli atti di autolesionismo e i tentativi di suicidio.

Confessioni, pensieri, storie, demoni, sogni: perdersi nel baratro, toccare il fondo e risalire, avere ricadute o vivere nell’incubo di ripiombare nella malattia. Storie di ragazzi e ragazze, uomini e donne come tanti che si sono ritrovati in una spirale nella quale il cibo, il rapporto distorto con il cibo, è un’ossessione.

Insieme all’amica e collega Francesca Milano, curatrice del volume, la Sarzanini è andata a Todi, a palazzo Francisci (la struttura  in cui la dottoressa Laura Dalla Ragione cura le persone che soffrono di disturbi alimentari), a Villa Miralago a Cuasso al Monte, in provincia di Varese, e alla residenza Madre Cabrini di Pontremoli, in provincia di Massa. Con loro si sono confrontati i medici che ogni giorno affrontano questa epidemia per cui non c’è vaccino, si sono sfogati genitori buttando fuori il senso di colpa e la disperazione di chi vede i propri figli distruggersi senza riuscire ad aiutarli.

Il risultato è un’inchiesta, narrata con sensibilità e passione, che fa luce su una malattia del nostro tempo e accende una speranza: perché il percorso è faticoso, ma se accetti il sostegno di chi conosce questo male e di chi ti è vicino puoi salvarti. Se ti fai aiutare riesci a guarire.

Quelle di Affamti d’amore sono pagine toccanti e significative, da leggere per rendersi conto con quali inimmaginabili drammi possano convivere i nostri ragazzi.

La Sarzanini (Roma, 1965), come inviata, ha seguito i principali casi giudiziari degli ultimi anni, dal G8 di Genova al delitto di Novi Ligure, dalla morte della contessa Vacca Agusta fino alle inchieste su politici e corruzione. Negli ultimi due anni si è occupata della strategia del governo per affrontare la pandemia da Covid-19. È autrice del podcast “Specchio” (Chora Media).

Rossella Montemurro

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