venerdì, 26 Aprile 2024

Eustachio Santochirico

Dalla passione per la festa della Bruna che gli ha trasmesso il nonno all’intuizione di una professoressa che gli suggerì di seguire corsi in tufo e cartapesta nella bottega del Maestro Michelangelo Pentasuglia: era destino che, prima o poi, dovesse essere lui, Eustachio (più noto come Uccio) Santochirico, a costruire il manufatto simbolo della festa in onore della Patrona di Matera.

E questo sarà il suo anno: la giuria composta da Bruno Caiella, dal Delegato Arcivescovile don Vincenzo Di Lecce, da Maurizio Sarra e dagli esperti tecnici Marina Alfieri e Francesca Turco, ha preferito il suo bozzetto rispetto a quello di Mario Daddiego, un altro grande maestro artigiano della città di Matera, già autore otto anni fa del Carro trionfale della Bruna.

Trentenne, sembra che sia il più giovane maestro cartapestaio da almeno un secolo a oggi a realizzare il carro.

Per costruire il manufatto, Uccio sarà affiancato da altri ragazzi (nel suo team anche persone diversamente abili), alcuni provenienti sia dalla provincia di Matera sia dall’hinterland pugliese. Si tratta di: Francesco DiGilio (Accettura, legno e design), Claudia Passarelli (Matera), Giuseppina Cetani (Grassano), Niccolò Montemurro (Matera), Nicola Andrisani (Matera), Massimo Matera (Matera), Raffaele Calabrese (Montescaglioso), Isabella Loreto (Matera), Rosanna Larato (Santeramo) e Gennaro Andrulli (Matera). Molti dell’equipe sono membri della Cooperativa Sociale “Oltre L’Arte” di Matera.

Dalla prossima settimana si metteranno al lavoro per il carro che dovrà essere attinente al tema scelto per il 2020 dalla Diocesi di Matera-Irsina “Zaccheo, oggi devo fermarmi a casa tua (tratto dal Vangelo di Luca capitolo 19 versetto 5) – La Cattedrale, casa di Dio tra le case degli uomini” – un tema legato anche al 750° anniversario del completamento della costruzione della Cattedrale di Matera.

“Nel 2005, quando il bozzetto vincitore fu quello del Maestro Pentasuglia, gli chiesi di collaborare. – racconta – La mattina andavo a scuola, nel pomeriggio lo raggiungevo. Gli fui accanto anche per i carri del 2007, del 2009 e per il manufatto che nel 2011 fu portato a Torino per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Quattro anni fa provai per la prima volta il concorso, arrivai terso su quattro partecipanti. Nel 2017, invece, arrivai secondo”.

La tenacia e il talento gli hanno permesso finalmente di vincere: “Lo stupore iniziale è stato incredibile, poi c’è stata una festa collettiva e l’abbraccio caloroso di tante persone”.

Alla conferenza stampa di presentazione dei bozzetti (per la categoria professionale, oltre al vincitore, è stato presentato quello di Mario Daddiego mentre per la non professionale sono stati presentati i bozzetti giudicati e premiati dalla commissione: quello di Maria Paolicelli – primo posto -, quello delle sorelle Maria Grazia e Valeria Caiella – secondo posto – e quello di Cristina Ninni e Angela Cotugno – terzo posto) che si è svolta in mattinata nella Cattedrale di Matera, erano presenti il Presidente dell’Associazione Maria SS. della Bruna, Dott. Bruno Caiella, il Delegato Arcivescovile don Vincenzo Di Lecce e S.E. mons. Antonio Giuseppe Caiazzo.

Rossella Montemurro

IL TEMA DEL CARRO 2020

Il passo biblico (Cfr. Lc 19-5) , da cui scaturisce il tema del Carro della SS. Madonna della Bruna 2020 “Zaccheo, oggi devo fermarmi a casa tua – La Cattedrale, casa di Dio tra le case degli uomini”

, dà spunto a numerose interpretazioni artistiche che vengono declinate nel Carro, sia nella sua struttura architettonica sia nel contenuto simbolico dei quadri e delle rappresentazioni statuarie.

 Il Carro della Bruna del 2020 si fa così ponte tra i giorni nostri e il momento in cui Gesù, attraversando Gerico, incontra Zaccheo, il quale è salito su un sicomoro per vederlo passare.

I temi della “conversione” e della “casa” sono le chiavi di lettura delle declinazioni artistiche presenti nel Carro.

In continuità con la tradizione materana, la struttura architettonica del Carro della Bruna richiama il barocco, in linea con lo stile degli interni della Cattedrale di Matera, cui fa riferimento il tema 2020.

La struttura del carro si trasforma, nella parte retrostante, nella poppa di una barca. Tale trasformazione sta a rappresentare la conversione, intesa come la “sostanza” evangelica del tema che modifica la “forma” del carro che la rappresenta. La conversione cui si fa riferimento è insita nel passo biblico “Lc 19-5” e vuole esprimere ciò che accade nell’incontro di Gesù con Zaccheo, il quale, dopo aver fatto esperienza di Dio, sceglie di cambiare rotta e diventare una persona nuova.

La barca è intesa come mezzo per traghettare nell’attualità il messaggio di una cultura nuova, generata dal Vangelo e mossa dalla Fede. Così la storia di Zaccheo diventa la storia di ogni uomo, chiamato da Dio per trasformare la propria vita.

Nella scena centrale è raffigurato Gesù mentre passa tra la folla di Gerico, il quale invita Zaccheo a scendere subito dall’albero in quanto Gesù vuole fermarsi a casa sua. Un uomo e una donna del popolo criticano tra loro la scelta di Gesù. Ai piedi dell’albero è raffigurato invece un povero proteso a chiedere l’elemosina, richiamando la conversione di Zaccheo successiva all’incontro con Gesù. Del povero qui raffigurato non è visibile il volto in quanto si vuole rappresentare l’universalità del povero in cui ognuno può rispecchiarsi nelle proprie povertà; inoltre si vuole esprimere che dietro ogni povertà c’è il volto di Dio, invisibile all’uomo. Per Zaccheo è proprio il povero la strada che lo conduce verso Dio  

La discesa di Zaccheo dall’albero, per seguire l’invito di Gesù, rappresenta il cambiamento di vita generativo: il capo dei pubblicani decide successivamente di donare metà dei suoi beni ai poveri e di restituire quattro volte tanto per ogni volta che avesse frodato. Zaccheo lascia il suo “uomo vecchio” sull’albero per una vita nuova. A completare la scena centrale troviamo alcuni quadri sottostanti, in cui vengono riprodotti i momenti salienti della conversione di Zaccheo.

Ai tradizionali angeli e angioletti, si aggiungono due statue molto rappresentative del tema poste nella parte retrostante del Carro: le statue di Maria incinta e di San Giuseppe rappresentano la “famiglia come chiesa domestica” (cit. “Lumen Gentium”), e il grembo della Madonna che si fa casa di Dio tra gli uomini.  

Tra i quadri presenti, oltre alla rappresentazione della Cattedrale di Matera “casa di Dio tra le case degli uomini”, vi sono diversi luoghi e ritratti di personaggi significativi nella interpretazione del tema 2020, a partire dalla tradizione fino ad arrivare ai giorni nostri, attualizzando il messaggio del passo biblico di riferimento.

Uno tra i più rappresentativi è quello di Papa Francesco al Sinodo sull’Amazzonia: la “casa comune dell’umanità” esprime il tema dell’ecologia integrale e della custodia del creato.

Troviamo poi la rappresentazione pittorica del terremoto del 2016 che ha coinvolto il Centro Italia: la casa di Dio tra gli uomini è proprio la comunità vivente tra le macerie delle case e delle chiese crollate.

Tra i personaggi scelti per declinare il tema 2020, Giorgio La Pira esprime l’impegno politico nella vicinanza agli ultimi. Laico, Sindaco di Firenze, chiamato anche “il sindaco santo”, è divenuto simbolo di una politica di carità. Tra le tante scelte che hanno reso la sua vita un modello di santità, decide di essere vicino agli ultimi donando le case ai senza fissa dimora e agli sfrattati di Firenze.

Infine, a coronare l’espressione della Cattedrale “casa di Dio tra le case degli uomini”, declinando anche il tema della conversione, sono raffigurati Sant’ Eustachio e San Giovanni da Matera, patroni della nostra città insieme alla Madonna della Bruna.

IL CURRICULUM DEL MAESTRO EUSTACHIO SANTOCHIRICO

Eustachio Santochirico nasce a Tricarico, in provincia di Matera, il 10 marzo 1989, vive a Matera, e fin da piccolo è alle prese con la lavorazione della cartapesta, abilità consolidata nel tempo e arricchita dalla esperienza nell’ambito del restauro di organi a canne.

A 12 anni inizia il suo percorso come promotore di una festa di quartiere, ovvero la festa patronale della Bruna del 2 Luglio di Matera, con un carro in cartapesta in miniatura. “La Festa della Br’nett” coinvolgeva tutti i coetanei della zona con un pubblico che nell’ultima edizione era di circa 2000 persone. È l’estate del 2001, 2002, 2003 e 2004.

Da novembre 2004, per circa 12 anni, in seguito ad un corso organizzato dall’ Istituto Tecnico Aeronautico, scuola da lui frequentata, ha potuto imparare e poi specializzarsi nella tecnica della lavorazione della cartapesta (con il metodo della sovrapposizione).

La bottega d’arte storica da lui frequentata, prima nei pomeriggi d’estate e poi più stabilmente, è stata quella del Maestro Cartapestaio Michelangelo Pentasuglia di Matera. Grazie a questa frequentazione assidua, ha potuto partecipare e collaborare alla costruzione del Carro della Bruna per ben 8 edizioni, a partire dal 2005 fino ad oggi, in collaborazione con diversi artisti locali.

Tra i carri in cartapesta numerati sono compresi anche il restauro del Carro di san Rocco a Montescaglioso (MT) nel 2011 e quello in esposizione per i 150 anni dell’Unità d’Italia a Torino e poi in Vaticano (sempre nel 2011).

Dal 2009, in concomitanza con le attività di cartapesta, per quasi 5 anni, ha potuto cimentarsi nell’ambito del restauro ligneo e metallico degli organi a canne, in particolare nella costruzione di Mantici a Sacco per gli organi delle chiese di vari paesi e città di Puglia e Basilicata.

Lavoro unico, meticoloso e appassionante effettuato con diverse materie prime come la pelle di capra, montone, agnello, il cuoio, la pergamena oltre che vari tipi di legno, colla animale, stagno e piombo.

Tra i Restauri della cartapesta conservativi da lui effettuati, ci sono diverse statue di Angeli e angioletti , nonché opere sparse tra Calabria e Basilicata, in particolare una madonna Addolorata della Comunità arbereshe di Vaccarizzo Albanese (CS) ( nel 2015), diversi elementi storici del Carro di San Michele Arcangelo a Pomarico (Matera) nel

2015, Statue di Cristo Risorto, del Sacro cuore di Gesù, Santa Rita, e diversi pezzi in terracotta tra la Diocesi di Tricarico e Matera. Ancora diverse opere lignee, pezzi della Storia e tradizione materana. Oggetti in terracotta di varie dimensioni: Cucù, gadget, pupi, bassorilievi.

Partecipa al bando del 2017 della realizzazione del carro della Bruna di Matera sez. professionale arrivando terzo.

Parte per un anno ad Amatrice, città distrutta dal terremoto del 2016 dove svolge un lavoro sociale di Animazione di Comunità. Lì come Operatore sociale Umanitario svolge diversi lavori nell’ambito emergenziale con la Caritas di Rieti.

Si occupa di vari allestimenti di alcuni spazi e piccoli laboratori artistici.

Realizza un laboratorio sociale e artistico con i giovani di Amatrice e i volontari provenienti da varie zone d’Italia coordinando nell’estate 2017 i lavori per la riqualificazione di uno spazio, dando vita ad un murales lungo 20 metri, risultato del coinvolgimento di circa 100 ragazzi.

“A chi ha perso tutto e riparte da zero!”, questo il messaggio lasciato sui pannelli in legno raffiguranti i sassi rotti delle case di Amatrice

Tra i container Caritas sempre ad Amatrice dove vive, realizza, tra il settembre 2017 a Gennaio 2018 un manufatto in cartapesta rappresentante un Cristo in Croce a grandezza umana. L’effetto bronzo con cui è rifinita l’opera di carta rende il cristo originale.

Il manufatto viene posto sull’altare della Chiesa Santa Caterina da Siena in Via Populonia a Roma.

Tornato a Matera tra il marzo e il maggio 2018 realizza l’allestimento di 5 basso rilievi in terracotta raffiguranti i quattro evangelisti e il pellicano, allestendo il presbiterio della chiesa di Craco Peschiera (Mt). Il presbiterio si completerà con la realizzazione di pannelli in finto marmo. Il 9 Maggio, per la celebrazione, viene coinvolta tutta la comunità alla presenza del vescovo della diocesi di Matera- Irsina e il sindaco di Craco.

Sempre nel Maggio 2018, una statua di San Luigi Gonzaga di grandezza un metro viene realizzata in cartapesta e terracotta. Finirà ad Amatrice nel Centro di Comunità S. Agostino su richiesta del parroco del comune rietino.

Nell’Agosto 2018 svolge un laboratorio artigianale e sociale di co-progettazione con alcuni bambini del quartiere popolare “Corviale” di Roma. Diversi ragazzi presenti provenienti da varie zone d’Italia partecipano attivamente nella buona riuscita del laboratorio “La città che vorrei”.

Realizza un dipinto acrilico su muro lungo tre metri di un paesaggio classico nel settembre 2018 in un appartamento materano.

Dall’ottobre 2018 collabora con la Coop. Soc. “Oltre L’Arte” di Matera occupandosi insieme a ragazzi con disabilità di artigianato artistico. Diverse sono le produzioni tra cartapesta e terracotta, tra tutte un cartiglio di cartapesta che viene realizzato per la nicchia di san Rocco nella cattedrale di Tolve (Pz), e un nuovo grande presepe di cartapesta.

Insieme ai ragazzi realizza il Carro della Bruna in miniatura per la festa della Bruna dei bimbi. Al progetto sono collegati laboratori di comunità che vedono i ragazzi con disabilità protagonisti degli eventi di partecipazione dei cittadini di Matera.

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