lunedì, 6 Maggio 2024

Fucina Madre 2024, Nicoletti: “Un’edizione da ricordare”

Circa 4 mila e 500 persone hanno ammirato le opere dei 44 artigiani lucani che dal primo al 5 maggio hanno esposto le loro opere negli ambienti de Le Monacelle, in via Riscatto a Matera, nell’ambito della terza edizione di Fucina Madre, voluta e organizzata da Apt e...

Il 31 maggio, alla presenza del Dirigente scolastico Daniela Novelli, delle autorità del Comune di Avigliano e di tanti genitori si è svolta una manifestazione presso i campi sportivi di Lagopesole per la conclusione del progetto “Scuola attiva Junior” promosso dal Ministero dell’Istruzione con l’obiettivo di favorire ed incentivare la pratica sportiva a scuola.

A rendere straordinaria la giornata c’è stata, non solo la partecipazione entusiasta delle classi della secondaria di primo grado dell’ I.C. “Federico II di Svevia” di Avigliano frazioni e Filiano e dei ragazzi iscritti al corso di strumento musicale, ma soprattutto la presenza dell’atleta paralimpico lucano Donato Telesca.  22 anni e all’attivo già numerose medaglie e titoli europei e mondiali, ha accettato con entusiasmo il timido invito delle docenti Maria Nella e Pia Rutigliano della classe quarta primaria di Lagopesole per raccontare la sua storia. Seduto su una panchina, circondato dai bambini è stato letteralmente sommerso dalle domande e dalle curiosità a cui ha risposto, a tratti visibilmente emozionato, sempre mantenendo un linguaggio semplice e un atteggiamento sereno.

Il tema della disabilità, della “cosiddetta diversità” è un tema delicato che spesso emerge spontaneamente nelle discussioni di classe ma che non è semplice trattare senza incappare in imprecisioni e  ambiguità. Vivere una esperienza invece, incontrare una persona in carne e ossa che col sorriso racconta la sua storia, la sua vita e le difficoltà, fa crollare tutte le etichette, le stigmatizzazioni, le categorie in cui spesso imprigioniamo gli esseri umani, a volte per proteggerci, a volte per evitare imbarazzi e sentirci al sicuro in quella “comfort zone” dove ci giudichiamo, rasserenandoci, tutti uguali, normali. Il dialogo col campione dal grande cuore e dal sorriso dolce ha alimentato empatia e condivisione che non sono scontate né immediate in una relazione così particolare in cui alcuni bambini si sono confrontati per la prima volta con una persona con disabilità fisica.

Quello che ci resta dopo questo incontro speciale è un grande insegnamento  che si traduce in un augurio per i nostri alunni e per ognuno di noi: Non lasciare a niente e a nessuno il potere di limitare i nostri sogni, assegnare la giusta importanza alle negatività che affollano la nostra vita e avere ben chiaro invece l’obiettivo da raggiungere, il nostro grande sogno da realizzare.

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