venerdì, 3 Maggio 2024

È un maestro dell’introspezione psicologica, riesce a dar vita a personaggi controversi e spesso inquietanti ma terribilmente “veri”. In La casa senza ricordi (Longanesi) la maestria di Donato Carrisi si è spinta al massimo: è un thriller dalla forza ipnotica che ci trascina nella trama fitta della nostra mente, “molto più potente della nostra coscienza”. Torna la figura dello psicologo infantile e ipnotista Pietro Gerber, un professionista abilissimo nel risolvere i traumi dell’infanzia. Sta attraversando un momento critico a livello personale e prova proprio con sottili tecniche psicologiche a mettere in stand by, per soffrire il meno possibile, quella parte di sé che lo tormenta.

Gli è affidato un nuovo caso, un vero e proprio rebus: dopo otto mesi è stato ritrovato da un’anziana allevatrice di cavalli, in un bosco della Valle dell’Inferno, un bambino di 12 anni, Nico. Era scomparso con la madre, sembra stare bene: è chiaro che qualcuno l’ha nutrito, l’ha vestito e si è preso cura di lui. Ma la madre non è stata ritrovata, Nico non parla e gli inquirenti temono che proprio il bambino l’abbia uccisa. Gerber dovrà cercare di scalfire quell’impenetrabilità del piccolo ma appena l’ipnotista si apre un varco nella psiche di Nico, entra in un labirinto contorto e pericoloso. La chiave per uscirne fuori è raggiungere la “stanza perduta”.

“C’è un posto dentro di noi, remoto e sconosciuto. Gli ipnotisti lo chiamano “la stanza perduta”. Nessuno sa esattamente dove si trovi e come ci si arrivi. E` una specie di ripostiglio dove negli anni accantoniamo tutto ciò che non ci piace di noi stessi o le scorie del nostro inconscio. Di solito, le cose più segrete che, a volte, perfino noi ignoriamo o ci rifiutiamo di vedere. Gli istinti impuri, i pensieri reconditi, le paure inesplorate, i desideri più aberranti.

Nikolin si trova lì. E` stato rinchiuso in quella specie di prigione dall’affabulatore. Gli è stata lasciata la possibilità di interagire con gli altri e con l’ambiente che lo circonda in modo del tutto elementare.

La stanza perduta è un luogo senza uscita. E lui è solo.”

Quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte della stanza dimenticata e lui stesso si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni: perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino ma la storia che racconta non appartiene a lui.

Carrisi anche questa volta dimostra come non siano necessari i serial killer, il sangue, gli omicidi efferati per catturare gli amanti dei thriller: basta inoltrarsi negli intrecci complessi della psiche per essere travolti da infinite e scioccanti potenzialità.

Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca e vive fra Roma e Milano. Dopo aver studiato giurisprudenza, si è specializzato in criminologia e scienza del comportamento. Scrittore, regista e sceneggiatore di serie televisive e per il cinema, è una firma del Corriere della Sera. È l’autore dei romanzi bestseller internazionali (tutti pubblicati da Longanesi) Il suggeritoreIl tribunale delle animeLa donna dei fiori di cartaL’ipotesi del maleIl cacciatore del buioLa ragazza nella nebbia – dal quale ha tratto il film omonimo con cui ha vinto il David di Donatello per il miglior regista esordiente –, Il maestro delle ombre, L’uomo del labirinto – da cui ha tratto il film omonimo – , Il gioco del suggeritore e La casa delle voci.
Ha vinto prestigiosi premi in Italia e all’estero come il Prix Polar e il Prix Livre de Poche in Francia e il Premio Bancarella in Italia. I suoi romanzi, tradotti in più di 30 lingue, hanno venduto milioni di copie.

Rossella Montemurro

Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap