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Gli scatti sul 2 Luglio di una fotografa famosa per i suoi reportage in giro per il mondo e i testi di uno studioso che ha condotto una ricerca minuziosa sulla Festa della Bruna: sono due nomi d’eccezione, Cristina Garzone (fotografa chem tra le oltre cose, ha ricevuto un riconoscimento importante dalla Federazione Internazionale della FIAP MFIAP – Maestro della Fotografia Internazionale – prima donna in Italia) e Nicola D’Imperio (appassionato di storia, noto gastroenterologo) a firmare Maria De Bruna. Riti, storie e immagini (Magister) presentato ieri sera a Matera nella Libreria Mondadori.
Venti capitoli di testi e 200 foto realizzate dal 2015 al 2020, come spiega Garzone: “Mio cugino mi aveva detto: ‘Sei sempre in giro per il mondo, perché non documenti qualcosa di una terra che ti appartiene?'”
Cristina, di origini lucane, da sempre cerca emozioni in luoghi suggestivi e si ritrova a Matera, in visita a una mostra di una carissima amica: “In quel momento è scattata la molla. Dovevo fare qualcosa per la mia terra, lasciare un ricordo, fare qualcosa anche per mio padre che voleva tornarci e ci ha lasciato troppo presto. Ho iniziato con gli artigiani, da Peppino Mitarotonda a Franco Artese, sempre in punta di piedi. Grazie a un’amica sono arrivata ad Andrea Sansone, che quell’anno aveva costruito il Carro. Nel frattempo sono tornata a Matera per la Festa e, per poter partecipare a ogni fase, ho contattato l’allora presidente dell’Associazione Maria SS. della Bruna Mimì Andrisani. Da regolamento, l’Associazione vuole un tot di scatti realizzati dai fotografi accreditati, ho inviato le foto e al presidente sono piaciute così tanto che le ha usate per tutto il periodo della sua presidenza. Una grandissima soddisfazione”.
C’è un filo rosso che lega Maria De Bruna a Misticismo Copto, un altro testo di Cristina Garzone, come ha ricordato ieri il dottor D’Imperio: “C’è un connubio importante, sono due realtà si avvicinano molto tra di loro: ad agosto alla Lalibela si celebra la festa della Madonna di Maria, a luglio a Matera si festeggia la Bruna. Le chiese in Etiopia sono scavate nel tufo, Matera è scavata nel tufo…” Per non parlare poi dell’approccio simile che ha usato Cristina per i suoi reportage: conoscere i soggetti da fotografare, compenetrarsi, instaurare un rapporto perché, spiega, “quando si rompe il ghiaccio e chi hai di fronte ha piacere a essere fotografato, si realizza una foto vincente”.
Il lavoro di editing per la scelta del materiale fotografico è stato curato da Francesco Giase, “gancio” tra Cristina e il dott. D’Imperio – quest’ultimo ha anche firmato la prefazione di Misticismo Copto.
Ieri, insieme agli autori, sono intervenuti Monsignor Pino Caiazzo, arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina, l’assessore comunale alla Cultura Tiziana D’Oppido, l’editore Teo Papapietro e Mimì Andrisani, già presidente dell’Associazione Maria SS. della Bruna.
Rossella Montemurro