lunedì, 6 Maggio 2024

Ieri i carabinieri della Compagnia di Castellaneta, con la collaborazione dei loro colleghi della Compagnia di Pisticci, hanno notificato ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, emesse dal gip del Tribunale di Taranto, Paola Incalza, su richiesta del sostituto procuratore Giorgia Villa, ad un 58enne, titolare di una azienda agricola situata Gioia del Colle e a un 53enne, entrambi di Ginosa, e a un 49enne e un 53enne, entrambi di Pisticci. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, detenzione illegale e porto abusivo di armi e munizioni. L’attività d’indagine, denominata “Radici” ed eseguita dai carabinieri della Compagnia di Castellaneta, ha documentato le attività connesse allo sfruttamento del lavoro nei campi. In particolare, gli investigatori hanno accertato che il principale promotore nell’attività di sfruttamento era una 36enne di origine rumena.
Anche alla donna è stato notificato un provvedimento con il quale il gip ha disposto nei suoi confronti il divieto di dimora nelle province di Taranto, Brindisi, Matera e Cosenza. L’indagata secondo l’accusa di sarebbe data da fare per procurare il lavoro presso le aziende agricole con cui era in contatto, reclutando i lavoratori stranieri, sia rumeni che di origini africane. La donna, che veniva coadiuvata dai 4 arrestati, quando i lavoratori ricevevano la paga, approfittando del loro stato di necessità, ne sottraeva la metà. Da quanto è stato accertato, anche con l’intervento, durante le indagini, dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Taranto, la paga era di 4 euro per ogni ora di lavoro nei campi, che veniva decurtata dalle spese per il vitto e il viaggio.
Erano accompagnati dalla rumena con un furgone. Nelle indagini sono emersi, inoltre, la detenzione e l’utilizzo di armi da sparo (impiegate in campagna anche contro animali selvatici) da parte del 49enne che, a seguito di perquisizioni a casa e in auto è stato trovato in possesso di 12 cartucce calibro 12. Il 53enne di Pisticci che ha aiutato il 49enne a nascondere le armi risponde anche di favoreggiamento, oltre del reato di caporalato. Ulteriore riscontro all’attività d’indagine è emerso dal controllo mirato in un’azienda agricola di Gioia del Colle di proprietà del cinquantottenne , sanzionato dai carabinieri anche per violazioni in materia di assunzioni e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il 58enne e i due 53enni sono stati sottoposti agli arresti domiciliari mentre al 49enne il provvedimento è stato notificato direttamente nel carcere di Matera dove si trova detenuto per altra causa.
Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap