venerdì, 26 Aprile 2024

Apt Basilicata, si apre la terza edizione di Fucina Madre

Dalla ceramica all’arte orafa, dal legno all’uncinetto, dall’arte digitale al recupero di antiche tradizioni manifatturiere. E’ un vero e proprio mosaico dell’eccellenza lucana quello che 44 artigiani, maker e designer, provenienti da ogni parte della Basilicata,...

Il single napoletano che ha accettato la bambina che nessuno voleva: è questo il ritratto che viene fuori dai media di Luca, “scenario mediocre, ma per il momento favorevole perché riesce a disinnescare la vera bomba mediateca: Gay adotta neonata”.
Nata per te. Storia di Alba raccontata tra noi (Einaudi, Stile Libero Extra) ripercorre proprio quella “notizia di cronaca” che tanto scalpore ha fatto lo scorso anno. Alba aveva solo un mese quando fu affidata dal tribunale a Luca Trapanese (autore del libro con Luca Mercadante). Era stata rifiutata da trenta famiglia perché affetta dalla sindrome di Down.
Quando la notizia trapela sulla stampa, “Luca è allibito da quella modalità “a scoppio ritardato”, perché lo ha colto con la guardia abbassata. È la prima volta, da anni che qualcosa su cui ha riflettuto lo scopre impreparato. Dice a sé stesso che deve essere la prima lezione vera sull’essere padre: tutti i viaggi in India, le missioni in Africa, l’organizzazione dei treni bianchi e la gestione di quasi nove case-famiglia non l’hanno allenato al fatto che qualsiasi accidente capiterà alla bambina, grosso o piccolo che sia, prima lo scioccherà e poi lo piegherà in due come un montante al fegato. Non sono più una spada, pensa Luca, ma uno scudo. E pace”.
Gay, cattolico praticante, impegnato nel sociale: con lui è stato inaugurato il registro degli affidi previsti dalla legge per i single. Ma Luca non è spaventato. Di battaglie ne ha combattute tante, conosce il dolore e ha imparato a trasformarlo, abbattendo muri e costruendo spazi di solidarietà. Il suo non è un gesto caritatevole: vuole semplicemente una famiglia. E per difenderla consegna la sua storia a un altro padre, che ha la sua età e il suo stesso nome, ma non potrebbe essere più diverso. Luca Mercadante è ateo e favorevole all’interruzione di gravidanza. Ed è convinto che la paternità passi per il sangue prima che per l’accudimento.
“Gli sento spesso dire anche cose come “Ciò che non ti uccide ti rende più forte” o “Non sempre i mali vengono per nuocere” che mi sembrano tutte declinazioni del volere divino, al quale dobbiamo sottostare senza neanche lamentarci per troppo tempo; c’è il tempo per le lacrime e per la tristezza, ma poi bisogna interiorizzare e gioire visto che quello che ci è capitato, per quanto brutto, ci renderà migliori.
Per me non è così. Non credo agli insegnamenti che ci dà la vita: le esperienze dure che ti fanno più forte, le cadute che ti addestrano a rialzarti. Mi irrita che ancora l’umanità non si sia liberata di queste teorie pseudo-educative del dover temprare i figli alla durezza della vita, come se l’unica alternativa fosse quella del viziarli. Possibile che ci siano ancora persone che non capiscano che avere un’infanzia serena è il fondamentale presupposto dell’adulto equilibrato?”.
Dal racconto della vicenda di Alba, tra difficoltà pratiche, momenti di sconforto e molta gioia, affiorano inattese le ragioni di una scelta importante e fortissima. “Qualche minuto prima che il sole sorga, Luca prende Alba e la porta alla finestra per farle vedere l’inizio della vita. Spalanca le persiane, l’aria nuova ripulisce la stanza dalle paure della notte. Il primo raggio di luce si arrampica sulla vetta della montagna e a Luca viene in mente la storia di un gigante scalatore che vuole arrivare al cielo. Pensa che dovrebbe scriverla per raccontarla al suo nuovo amore; per il momento si accontenta di bisbigliarle una canzone all’orecchio mentre la culla”.
Luca Mercadante (1976) ha ricevuto la menzione speciale della Giuria della XXX edizione del Premio Calvino per il romanzo Presunzione, che uscirà nel 2019 per minimum fax, e ha pubblicato racconti su diverse riviste letterarie.
Luca Trapanese (1977) si dedica al volontariato dall’età di quattordici anni. Coordina progetti di sviluppo economico e sociale in India e in Africa. Ha fondato la onlus A Ruota Libera, punto di riferimento per le famiglie napoletane con persone disabili, ma anche comunità per ragazzi orfani e disabili, una scuola di recupero di antichi mestieri napoletani per giovani disagiati e una casa-famiglia per bambini con gravi patologie, unica in tutto il Sud Italia.
Rossella Montemurro
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