martedì, 21 Maggio 2024

Dopo tredici anni di attesa iniziano i lavori di restauro e di conservazione della statua di Sant’Eustachio posta sulla facciata frontale del cinquecentesco Palazzo del Sedile a Matera.

I dettagli dell’intervento di restauro-conservazione sono stati illustrati in mattinata a Matera nel corso di una conferenza stampa nella sede dell’Associazione Maria SS. della Bruna alla presenza del sindaco di Matera Domenico Bennardi, dell’assessora alla cultura Tiziana D’Oppido, del Vicepresidente del Consorzio Kavaklik (la ditta di restauro incaricata) Kristian Schneider, della dottoressa Maria Grazia Di Pede in rappresentanza della Sovrintendente Luigina Tomay, del direttore dell’ICR Giorgio Sobrà e del responsabile culturale dell’Associazione Maria SS. della Bruna Francesco Moliterni.

La statua, del 1759, è stata aggiunta nel corso di opere ammodernamento di Palazzo Sedile. 35mila euro l’importo dei lavori (i costi saranno coperti dalla somma rimasta per aver fatto economia nel corso della ristrutturazione di Palazzo Sedile), un intervento a tutto tondo (il restauro non si ridurrà infatti al semplice ricollocamento della testa ma intende offrire maggiore stabilità e consolidamento sull’intera statua, per evitare altri distaccamenti) che dovrebbe durare novanta giorni e sarà accompagnato da report costanti.

La dottoressa Di Pede ha ricordato che un primo intervento è anteriore al 1974 come si evince in una foto conservata dalla Soprintendenza in cui si notano due grossi perni in ferro conficcati nel petto sia della statua di Sant’Eustachio sia in quella di Sant’Irene – per quest’ultima i lavori saranno svolti in loco – che inevitabilmente hanno provocato conseguenze. La posizione della scultura, esposta agli eventi atmosferici, ha contribuito al deterioramento. Negli anni Ottanta e Novanta le statue hanno poi subito altri interventi.

“La statua di Sant’Eustachio – ha spiegato l’architetto Schneider  ­– è composta di tre rocchi, fortemente lesionati da una parte per la fragilità del materiale dall’altra per interventi poco felici. Cominceremo con lo smantellamento frammento per frammento, fino ad averne undici maggiori.  Il materiale sarà quindi portato a Roma dove sarà anche effettuata una verifica della bio fauna presente nella pietra. Infine, i tre rocchi saranno ricomposti e ci sarà un nuovo supporto in grado di scaricare la maggior parte del peso al di fuori della statua. Ancora non possiamo dare per scontato la ricostruzione del secondo braccio, quello completamente mancante”.

Ci sarà un costante monitoraggio da parte dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro che ha a Matera l’unica sede distaccata: come ha evidenziato il direttore Sobrà, l’Istituto fornisce consulenza scientifica del suoi esperti in casi di interventi particolarmente complessi – in questo caso c’era anche il rischio per l’incolumità pubblica, vista la posizione della statua.

“Insieme alla Soprintendenza – ha sottolineato il sindaco Bennardi – ho fortemente voluto questo intervento anche perché la città lo attende da tempo, Sant’Eustachio è il nostro santo patrono”.

Infine, il prof. Moliterni ha ribadito la relazione millenaria che è sempre esistita tra l’amministrazione pubblica e Sant’Eustachio: “Il ripristino della scultura di S. Eustachio così come si pensa fosse all’origine significa riannodare il filo della storia. È un aspetto importante. Sulla facciata di Palazzo del Sedile ci sono quattro nicchie con le quattro virtù cardinali, in rappresentanza del buon governo: la fortezza si riferisce proprio al Santo perché l’altro nome è Eustazio, che in greco vuol dire appunto fortezza.”

Il Comune di Matera e l’Associazione Maria SS. della Bruna, presieduta da Bruno Caiella, coinvolgeranno i bambini delle scuole con attività mirate. Ai cittadini in possesso di foto d’epoca della statua nella sua interezza viene chiesto di contribuire con tali scatti per poter avere una raffigurazione quanto più possibile fedele all’originale. Per questo motivo, sono stati anche effettuati rilievi in 3D e riprese con un drone.

Rossella Montemurro

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