martedì, 7 Maggio 2024

Matera 2019, presentate le progettualità in corso

Questa mattina, presso la sede della Fondazione Matera Basilicata 2019 a Matera, il direttore Giovanni Padula, insieme ai progettisti Rita Orlando e Massimiliano Burgi, ha incontrato i giornalisti per illustrare le progettualità in corso.Ecco le dichiarazioni del...

Fucina Madre 2024, Nicoletti: “Un’edizione da ricordare”

Circa 4 mila e 500 persone hanno ammirato le opere dei 44 artigiani lucani che dal primo al 5 maggio hanno esposto le loro opere negli ambienti de Le Monacelle, in via Riscatto a Matera, nell’ambito della terza edizione di Fucina Madre, voluta e organizzata da Apt e...

Nella Fabbrica del Carro si lavora senza sosta. A 53 giorni dal 2 Luglio ma a circa un mese dalla consegna del manufatto in cartapesta (il 15 giugno infatti deve essere consegnata l’opera), le quattro artiste stanno ultimando il lavoro.

Tanti sorrisi, tanta sintonia tra Luigina Bonamassa, Laura D’Ercole, Annalisa Di Gioia ed Elena Mirimao: senza dubbio, come ama sottolineare Luigina, la loro carta vincente è rappresentata dallo spirito di squadra, dalla solidarietà, dalla condivisione e dall’assenza di competizione: “Quando non c’è attrito in una squadra e c’è davvero lo spirito di unione si può superare qualsiasi cosa”.

Il loro bozzetto ha vinto il concorso – ideato dall’Associazione Maria SS. della Bruna presieduta dal dott. Bruno Caiella – per la realizzazione del Carro 2023.

Sembra assurdo che all’inizio non tutte si conoscessero e che solo grazie a Elena si è costituito un gruppo di lavoro affiatato. È stata lei il gancio che ha permesso di individuare i rispettivi talenti e il modo in cui metterli insieme: Laura per la parte pittorica, Luigina per le scenografie, Elena per le decorazioni e Annalisa per la statuaria. Il risultato è un Carro che lascia davvero senza parole, curato nei dettagli, artisticamente d’impatto grazie anche all’utilizzo di colori non utilizzati prima, come il blu cobalto che rimanda a Maria e al manto che avvolge la sua natura umana e la rende divina. Nulla, insomma, è lasciato al caso: il Carro, ad esempio, nel suo aspetto architettonico riprende proprio l’architettura della Cattedrale di Matera e, nelle decorazioni, il suo interno in stile barocco. Addirittura la pavimentazione che è sotto le anfore ricorda la pavimentazione ex voto presenta all’interno della Madonna delle Vergini.

Novità assoluta, poi, la statua di Gesù non vestita ma con petto, braccia e gambe raffigurati minuziosamente: “Mi ha creato molta tensione”, confida Annalisa, “Sono una perfezionista e ho grandi aspettative e pretese”. Sempre lei è l’artefice del volto di Gesù: “Ho voluto immergermi in questo sguardo perché è lo sguardo che più di tutti deve parlare nel gruppo statuario. Attraverso i suoi occhi si legge il racconto e il significato del tema “Donna, ecco tuo figlio (Gv, 19, 26) – Qualsiasi cosa vi dica, fatela (Gv, 2, 5) – Dal mistero dell’Eucaristia ai ministeri della Chiesa””.

Per Laura realizzare il manufatto è un sogno che si realizza: “Adesso che il 2 Luglio si sta avvicinando ho una carica e un’emozione fortissime, a volte mi commuovo. Penso: “Stiamo arrivando alla fine”, sto iniziando a metabolizzare, c’è grande euforia. So che alcuni miei dipinti potranno essere distrutti però lo vuole la tradizione, è un Carro benedetto, ognuno vorrà prendere un pezzo, va bene così”.

Elena, invece, dopo essersi occupata principalmente delle decorazioni, delle cornici intorno ai quadri realizzati da Laura, si dedicherà ai fiori che adorneranno il trono della Madonna: “La felicità di poter realizzare questo manufatto non mi abbandona mai. Se pur ci sono stati dei momenti di fatica, di stanchezza, sono stati superati dalla felicità”.

Soddisfatta Luigina – si è occupata dei panneggi sia anteriori sia posteriori che ritroveremo sotto il trono della nostra Madonna Odigitria, del rostro che costituisce il primo impatto degli spettatori con il carro, dell’albero e delle decorazioni – evidenziando che è andato tutto abbastanza bene rispetto alle difficoltà che si potevano incontrare nel corso della realizzazione. Lei, che lavorando fuori per un periodo si era allontanata dalla Festa, la sta riscoprendo: “Per me sono tutti odori, profumi, sapori vissuti in maniera profonda e attiva. Mi godo tutte le fasi e inizio a pensare sui pezzi che saranno portati via durante lo “strazzo””.

Concordi sul fatto che in nove mesi di lavorazione il carro è stato tutto loro e, tra poche settimane, è giusto “lasciarlo andare”: “Lo abbiamo coccolato, lo abbiamo visto crescere, lo stiamo portando a compimento ma con la consapevolezza che dal 23 giugno in poi non sarà più soltanto nostro, diventerà dei materani. Il 2 Luglio sarà come dare la vita a una creatura che sarà consegnata al mondo”.

Il tradizionale assalto, insomma, non lo vivranno come una distruzione ma come una divisione.

E dopo?

“Penso che saremo sommerse da tanti input e sarà difficile canalizzarli bene. – risponde Luigina – Sicuramente avremo modo di collaborare ancora insieme, magari anche per un progetto futuro, un carro bis. Siamo però sempre mamme e non è facile. Noi ce lo auguriamo con tutto il cuore, intanto viviamo il presente, il qui e ora è fondamentale per dare il massimo ma nell’aria c’è questo profumo di condivisione artistica. Le emozioni le abbiamo vissute tutte dal primo all’ultimo giorno. Dice San Paolo: “Piangere nel dolore e gioire con gli altri”, e così è stato per noi.

Accanto alle quattro artiste anche Giovanni Bruno e il falegname e cartapestaio Peppino Di Cuia: entrambi sempre pronti a supportarle le quattro artiste.

Rossella Montemurro

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