Nel rispetto dei diritti della persona indagata, della presunzione di innocenza e della necessaria verifica dibattimentale, per quanto risulta allo stato attuale, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, si comunica quanto segue. La Polizia di Stato...
Oggi, lunedì 14 febbraio, nell’ambito dell’iniziativa “Fare scuola nel quartiere” a cura dell’Associazione Quartiere Lanera con La(b)nera, gli allievi delle classi 1 ^B e 2 ^A della scuola secondaria di I grado Nicola Festa dell’I. C. Minozzi Festa di Matera hanno partecipato nell’Aula verde di Piazza Semeria ad una lezione della prof.ssa Chiara Rizzi – DiCEM UNIBAS, sul tema “Lanera, progetto di comunità”. All’incontro hanno partecipato anche i docenti Lucia Carone, Daniela Martinelli, Giuseppe Cifarelli e Daniela Lemma e la dirigente scolastica Maria Rosaria Santeramo.
La scuola e la comunità territoriale e sociale di appartenenza sono da sempre legate in maniera indissolubile. Quando la scuola è capace di intercettare i bisogni vivi e reali della comunità all’interno della quale è inserita, assistiamo a modelli virtuosi di buone prassi di grande valore educativo e formativo. Conosciamo tutti il detto africano per cui per educare un bambino serve un villaggio, ma è vero anche che sono proprio le giovani generazioni a rendere vivo e attivo il villaggio. Queste attività laboratoriali sul territorio, fatte in collaborazione con istituzioni e associazioni, rafforzano un orizzonte di senso per il cammino educativo nell’attuale crisi ecologica e sociale e costituiscono una grande opportunità per riscoprirci comunità.
L’esperienza di questa giornata all’aria aperta con docenti universitari, dirigenti e ragazzi, mostra cosa sia una scuola aperta e partecipata, che esce dai corridoi e va nel quartiere a sostenere la costruzione di una comunità solidale. Una scuola partecipata dagli studenti, dai docenti, dai genitori nella quale ognuno dà il suo contributo. Una scuola condivisa che indaga e costruisce processi di sviluppo, processi che sicuramente sono lunghi e faticosi ma che sono anche duraturi nel tempo e rispettosi dei bisogni e dei diritti di ogni persona e anche dell’ambiente.