venerdì, 17 Maggio 2024

Prende il via la XXIII edizione del Festival Duni di Matera, domenica 11 settembre, con un doppio appuntamento: alle 18 sarà inaugurata nello spazio della Corte dell’ex Ospedale San Rocco la mostra dedicata allo scenografo Giovanni Girosi dal titolo Giovanni Girosi di scena in scena che precede il concerto delle 20.30 che avrà come protagonista Antonio Florio, alla guida del suo complesso Cappella Neapolitana per l’esecuzione di Bello tiempo passato, il primo intermezzo comico napoletano. L’ingresso ad entrambi gli appuntamenti è libero. 

Il Festival Duni, che quest’anno unisce la sua programmazione sotto il titolo “Ascoltare il passato”, propone quindi come concerto di apertura una vera primizia d’ascolto: Bello tiempo passato è il primo esempio di intermezzo buffo napoletano di cui si ha una documentazione certa, ovvero uno “spettacolo nello spettacolo” che le compagnie itineranti cominciarono ad utilizzare durante gli intervalli tra gli atti delle opere serie per divertire e accattivare il pubblico pagante con scene comiche. Questa pratica era già in uso a Napoli già intorno al 1670. 

Non poteva che essere il barese Antonio Florio a portare per la prima volta a Matera questo intermezzo: Florio, a partire dagli anni Ottanta, ha ripensato “dal sud” la concezione della prassi esecutiva della musica napoletana dei secoli XVII e XVIII, recuperando con una duplice azione dalla ricerca musicologica – da sempre condotta insieme a Dinko Fabris, direttore artistico del Festival Duni – all’esecuzione, decine di capolavori sconosciuti, riproposti nelle più prestigiose sale e rassegne del mondo e incisi in oltre 50 cd e dvd. Al Festival Duni l’intermezzo avrà la mise-en-espace curata da Pino De Vittorio che interpreterà anche il personaggio del Napoletano. Il cast vocale sarà composto anche da Olga Cafiero nei panni del Ragazzo, da Giuseppe Naviglio (il Calabrese) e da Rosario Totaro (lo Spagnolo).  

Interamente dedicata all’ampia carriera di Giovanni Girosi, la mostra che precederà il concerto racconterà oltre cinquant’anni di opere al servizio della scena teatrale e musicale: nato a Portici (NA) nel 1943, Girosi si è formato a Napoli e nel 1964 è stato tra i fondatori del Teatro Esse, fucina dell’avanguardia teatrale e vivacissimo collettivo di riferimento per i linguaggi della scenografia della contemporaneità. La carriera di Girosi attraversa decenni di storia della scenografia e di collaborazioni con registi come Luciano Capponi, Renato Carpentieri, Roberto De Simone, Cristina Donadio, Gennaro Magliulo, Ettore Massarese e Gennaro Vitiello. 

Il prossimo appuntamento con il Festival Duni sarà venerdì 16 settembre alle 20, a Teatro Comunale Guerrieri con Jordi Savall e il suo storico ensemble Hespèrion XXI: in programma il concerto Folias y canarios / Antico e Nuovo mondo. I biglietti, dal costo di 15€ per la platea e 10€ per la galleria, sono già in vendita presso il Teatro Guerreri e sul sito www.webtic.it

Bello tiempo passato 

Il primo intermezzo comico napoletano – 1673 

Antonio Florio direttore 

Pino De Vittorio mise-en-espace 

Olga Cafiero Ragazzo 

Pino De Vittorio Napoletano 

Giuseppe Naviglio Calabrese 

Rosario Totaro Spagnolo 

CAPPELLA NEAPOLITANA 

Marco Piantoni, Nunzia Sorrentino violini 

Manuela Albano violoncello 

Franco Pavan, Pierluigi Ciapparelli, 

Luca Tarantino tiorbe, chitarra spagola e 

colascione 

Angelo Trancone clavicembalo 

Antonio Florio – Cappella Neapolitana 

Le vicende artistiche di Antonio Florio e del suo complesso (creato nel 1987 come Cappella della Pietà dei Turchini, poi dal 2016 Cappella Neapolitana) sono strettamente intrecciate. Nato a Bari, Florio ha ricevuto una formazione classica, diplomandosi in violoncello, pianoforte e composizione sotto la guida di Nino Rota. Ha in seguito approfondito lo studio degli strumenti antichi e della prassi esecutiva barocca, studiando clavicembalo e viola da gamba. Dopo aver iniziato molto giovane a insegnare in Conservatorio, nel 1987 ha dato vita al complesso di musica antica “Cappella della Pietà dei Turchini” con cui ha fortemente innovato “dal sud” la concezione della prassi esecutiva della musica napoletana dei secoli XVII e XVIII, recuperando con una duplice azione dalla ricerca musicologica – da sempre condotta insieme a Dinko Fabris – all’esecuzione di decine di capolavori sconosciuti, riproposti nelle più prestigiose sale e rassegne del mondo e incisi in oltre 50 cd e dvd. Nella stagione lirica 2018 Florio ha diretto al Teatro San Carlo di Napoli la prima esecuzione moderna del Siroe re di Persia di Vinci (1726). Ancora più numerose sono state le esecuzioni di repertorio sacro e strumentale della musica napoletana dal 1400 al 1800. Il programma concertistico più  fortunato, che continua a girare il mondo da decenni, è Festa napoletana, con la voce solista del cantante-attore Pino De Vittorio. Dopo aver cambiato il nome del suo gruppo storico in “Cappella Neapolitana”, dal 2016 ha creato un nuovo centro di musica antica nel cuore di Napoli, presso la Domus Ars (nella chiesa barocca di San Francesco delle Monache a Santa Chiara) con cui apre nel 2020 la quinta edizione della rassegna “Sicut Sagittae”. Nel 2018 ha diretto l’Orfeo di Monteverdi al Teatro Regio di Torino e un tour al Concertgebouw di Amsterdam e a Gand, mentre nel 2019 è stato direttore artistico del Festival “Misteria Paschalia” di Cracovia. È docente di musica vocale da camera al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, dove ha creato e dirige il Dipartimento di musica antica e il Master di II Livello in Musica Antica, con cui conduce lo ScarlattiLab per l’Associazione Scarlatti di Napoli. 

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