sabato, 27 Aprile 2024

Apt Basilicata, si apre la terza edizione di Fucina Madre

Dalla ceramica all’arte orafa, dal legno all’uncinetto, dall’arte digitale al recupero di antiche tradizioni manifatturiere. E’ un vero e proprio mosaico dell’eccellenza lucana quello che 44 artigiani, maker e designer, provenienti da ogni parte della Basilicata,...

“(…) Si appoggiò con la schiena alla facciata di una casa, lui era questo, fermarsi l’attimo prima, questo, godere delle immaginazioni, lambire le rese dei conti e rifugiarsi subito nel focolare, tirò fuori il telefono, cercò il numero di sua moglie e avviò la chiamata, si schiarì la voce, il telefono suonava”. 

Lui prova un’attrazione fortissima per una sua studentessa, arriva sempre a un passo dal renderla concreta e liberarsi di quel tarlo. Ma non ci riesce, rimanendo vittima del suo desiderio.

“(…) Si era domandato se il fattore scatenante fosse una stanchezza del suo matrimonio, era arrivato alla conclusione di volerla finire con questa storia della compensazione affettiva. Sua moglie gli dava gioia, una gioia magnifica, Sofia gli dava gioia, una gioia magnifica”. 

Lei dà un significato liberatorio al tradimento: non scalfisce un rapporto consolidato ma lo rafforza ulteriormente. Le basta abbandonarsi per una volta sola tra le braccia di Andrea per ritrovare slancio ed entusiasmo nella sua relazione.

“(…) Del resto, cosa avrebbe tolto un corpo nuovo al suo matrimonio? Magari non le sarebbe piaciuto nemmeno.  Magari avrebbe fatto scaturire nuova linfa miracolosa per il loro sentimento”.

Si assume ogni responsabilità, è una donna tosta che, dopo, non vive di rimorsi, non torna a casa con la paura di essere scoperta ma si porta addosso la possibilità di un nuovo inizio.

“(…) Con lui aveva intuito che l’infedeltà poteva significare fedeltà verso se stessa”.

Tradire, l’altra faccia della fedeltà: farlo per vizio o farlo come se fosse l’antidoto (l’unico) per una routine di coppia logorante e logorata.

Carlo, Margherita, Sofia e Andrea sono i protagonisti di Fedeltà(Einaudi), il nuovo, bellissimo romanzo di Marco Missiroli. Una storia che si divora e che colpisce il lettore su più piani: quello emotivo, perché i protagonisti hanno fragilità ed elaborano lutti, qualcuno di loro vive nei ricordi struggenti di un marito o di una madre che non c’è più; sul piano fisico ma non in termini di sessualità quanto di dolore: quello del morso di un cane, di una frattura conseguente a una caduta, un pestaggio in un fight club dei poveri…

Missiroli descrive tutto questo con nitidezza, non fa sconti. Regala figure di uomini e donne indimenticabili nei loro tormenti. Da un lato Carlo e Margherita, dall’altro Andrea e Sofia. Carlo, traditore seriale, tradito probabilmente dalla sua codardia, scoperto nel bagno dell’università in atteggiamenti inequivocabili con una studentessa – un “malinteso” che però innescherà tremende reazioni a catena. 

Margherita, forse il personaggio più bello, che riesce a ribaltare il ruolo della donna vittima e si prende tutto.

Andrea, confuso, indeciso, con una personalità piena di sfumature. Sofia, l’anello più debole, condannata a rimuginare per anni su ciò che poteva essere e non è stato…

“(…) La mano sulla schiena di Sofia non era un’interferenza, era una dimensione parallela, era l’aforisma che funestava l’immaginario adultero: «Non significa niente». O meglio: «Non significa troppo»”.

E poi, padri e madri che tendono a vegliare, proteggere, consigliare in un caleidoscopio di personalità che travolge tutto e tutti.

Siamo sicuri che resistere a una tentazione significhi essere fedeli? E se quella rinuncia rappresentasse il tradimento della nostra indole piú profonda? La fedeltà è un’àncora che ci permette di non essere travolti nella tempesta, ma è anche lo specchio in cui ci cerchiamo ogni giorno sperando di riconoscerci. Marco Missiroli lo racconta andando al cuore dei suoi personaggi: lui, lei, l’altra, e l’altro. Noi stessi. Preparatevi a leggere la vostra storia.
In una Milano vivissima, tra le vecchie vie raccontate da Buzzati e i nuovi grattacieli che tagliano l’orizzonte, e una Rimini in cui sopravvive il sentimento poetico dei nostri tempi, il racconto si fa talmente intimo da non lasciare scampo.

 È una trama splendida, quella di Fedeltà, raccontata con una voce graffiante e delicata al tempo stesso, con dialoghi spesso struggenti nei quali i sentimenti, anche quelli più scomodi, risaltano con un’incredibile vividezza.

Fedeltà è candidato alla settantatreesima edizione del Premio Strega.

Marco Missiroli è nato a Rimini e vive a Milano. Ha vinto il Premio Campiello Opera Prima con il suo romanzo d’esordio, Senza coda(Fanucci 2005; Feltrinelli 2016). Per Guanda ha pubblicato Il buio addosso (2007), Bianco(2009) e Il senso dell’elefante(2012; Premio Selezione Campiello). Ha pubblicato il bestseller Atti osceni in luogo privato(Feltrinelli 2015), con cui ha vinto il Premio Super Mondello. I suoi libri sono stati tradotti in numerosi Paesi. Collabora con il «Corriere della Sera».

Rossella Montemurro

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