venerdì, 26 Aprile 2024

Apt Basilicata, si apre la terza edizione di Fucina Madre

Dalla ceramica all’arte orafa, dal legno all’uncinetto, dall’arte digitale al recupero di antiche tradizioni manifatturiere. E’ un vero e proprio mosaico dell’eccellenza lucana quello che 44 artigiani, maker e designer, provenienti da ogni parte della Basilicata,...

Oggi vorrei fare una riflessione sulla temperanza.

Vorrei partire da un termine che i ragazzi usano spesso.

Il termine  in questione è “binge drinking”.

Per binge drinking si intende l’assunzione di 5 o più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve.

Magari si esce con gli amici e, nella stessa serata, si beve diversi drink alcolici in uno o più locali.

È sorprendente quanti ragazzi, anche minorenni, si stiano abituando ad ingoiare simili quantità di alcol, che portano all’ubriachezza con conseguente perdita di controllo; alcuni arrivano a consumare anche 10-15 alcolici nella stessa serata.

Il fenomeno è  veramente preoccupante!

Inoltre, molto spesso l’ubriachezza porta a commettere dei reati.

Ma ci siamo mai chiesti che  cosa cercano i ragazzi che bevono insieme fino a vomitare e, in alcuni casi, fino ad essere ricoverati al pronto soccorso?

Quanta tristezza!

E pensare che questi ragazzi non hanno alcun entusiasmo!

Non hanno alcun progetto di vita e persino nessun divertimento migliore che quello di rifugiarsi nell’alcol per essere accettati dal resto della propria compagnia.

Avete mai letto il libro dei “Proverbi”?

Questo è il libro delle opere e dei giorni dell’uomo.

Questi versi che vi propongo ci spronano a non lasciarci tentare dal vino quando va giù così facilmente.

Io ho “immaginato” l’autore di questo libro come una persona che si mettesse con un telefonino a registrare tutto ciò che avvenisse in mezzo ad una piazza: avrebbe sicuramente registrato gli splendori e le miserie della vita quotidiana.

Avrebbe registrato le nascite e le morti oltre alle arti e ai mestieri.

Avrebbe registrato  anche i vizi, i piaceri, le sofferenze e le speranze dell’uomo.

Naturalmente la registrazione non sarà fredda e curiosa, ma attraverserà il filtro luminoso della Rivelazione.

Facciamo la prova a leggere insieme una prosa:

Per chi i guai? Per chi i lamenti?
Per chi i litigi? Per chi i gemiti?
A chi le percosse per futili motivi?
A chi gli occhi rossi?
Per quelli che si perdono dietro al vino
e vanno a gustare vino puro.
Non guardare il vino quando rosseggia,
quando scintilla nella coppa
e scende giù piano piano;
finirà con il morderti come un serpente
e pungerti come una vipera.
Allora i tuoi occhi vedranno cose strane
e la tua mente dirà cose sconnesse.
Ti parrà di giacere in alto mare
o di dormire in cima all’albero maestro.
«Mi hanno picchiato, ma non sento male.
Mi hanno bastonato, ma non me ne sono accorto.
Quando mi sveglierò? Ne chiederò dell’altro».

(Cfr. Proverbi 23, 29-35)

Qui è di scena il valore “naturale “ della temperanza e lo si fa con questi stupendi versetti colmi di ironia.

Nicola Incampo

Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica

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