Sarà all’insegna dell’accoglienza, dell’inclusività e della sostenibilità, l'edizione di quest'anno, la quattordicesima, del “Presepe vivente nei Sassi di Matera”, presentato in anteprima ad autorità civili e religiose. La rappresentazione, ideata da Sud Promotion in...
Oggi vorrei proporre alla vostra riflessione una bella preghiera di Tommaso Moro.
Thomas More, latinizzato in Thomas Morus e poi italianizzato in Tommaso Moronasce a Londra il 7 febbraio 1478 e morì sempre a Londra il 6 luglio 1935 (è stato un umanista, scrittore e politico cattolico inglese.
Beatificato nel 1886, è stato canonizzato da papa Pio XI nel 1935.
Nel corso della sua vita si guadagnò fama a livello europeo come autore umanista e occupò numerose cariche pubbliche, compresa quella di Lord Cancelliere d’Inghilterra tra il 1529 e il 1532 sotto il re Enrico VIII.
Cattolico, il suo rifiuto di accettare l’Atto di Supremazia del re sulla Chiesa in Inghilterra e di disconoscere il primato del Papa mise fine alla sua carriera politica e lo condusse alla pena capitale con l’accusa di tradimento. Nel 2000 Papa Giovanni Paolo II lo proclamò patrono dei governanti e dei politici cattolici.
Dal 1980 è commemorato anche dalla Chiesa anglicana, come martire della riforma protestante.
Tommaso Moro coniò il termine “utopia“, con cui battezzò un’immaginaria isola dotata di una società ideale, di cui descrisse il sistema politico nella sua opera più famosa, L’Utopia, pubblicata nel 1516.
La preghiera che vi propongo è la seguente:
Fammi la grazia, Signore,
di considerare un nulla il mondo,
di mantenere il mio spirito fisso in te
e di non ondeggiare al soffio di labbra d’uomo.
Fammi la grazia di accettare la solitudine,
di non aspirare alla compagnia di questo mondo,
anzi, di rigettare il mondo,
a poco a poco e totalmente,
strappando il mio spirito da ogni affanno.
Fammi la grazia di appoggiarmi
al confronto divino,
di applicarmi risolutamente ad amarlo,
di riscattare il tempo che ho perduto.
È straordinaria questa preghiera!
L’autore ci dice che è necessario aggrapparsi all’unica rupe sicura, a Dio.
Vi ricordate il Salmo 49?
“Non temere quando uno si arricchisce,
quando la gloria della sua casa aumenta,
perché quando morrà non porterà nulla con sé;
la sua gloria non scenderà dietro di lui.
Anche se in vita egli si riteneva felice”
Ed io sono sicuro che con questo spirito Tommaso Moro affrontò il patibolo.
Nicola Incampo
Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica