sabato, 27 Aprile 2024

Apt Basilicata, si apre la terza edizione di Fucina Madre

Dalla ceramica all’arte orafa, dal legno all’uncinetto, dall’arte digitale al recupero di antiche tradizioni manifatturiere. E’ un vero e proprio mosaico dell’eccellenza lucana quello che 44 artigiani, maker e designer, provenienti da ogni parte della Basilicata,...

“Infilai gli abiti in valigia, ma una parte dell’esaltazione era svanita. Piegai alcuni appunti sotto la lampada per alleviare il senso di colpa. Mi stavo precipitando nel sud della Francia per incontrare un paziente, un uomo che mi piaceva, che aveva nove anni meno di me, e che era sposato così come lo ero io. Le regole si stavano piegando, spezzando. Chiusi la cerniera della valigia e mi guardai attorno. La breve parentesi della mia vita in quel piccolo spazio anonimo sarebbe stata cancellata. Le lenzuola, gli asciugamani, la scatola del dentifricio gettata nel cestino della carta straccia: ogni cosa sarebbe sfumata nel nulla come se non fosse mai esistita. Avrei dimenticato tutto.”

Un momento di sbandamento, una vertigine e qualcuno a cui appoggiarsi per non cadere, per non precipitare nel vortice dell’età che avanza, un marito per il quale non si sentono più le farfalle nello stomaco, una figlia sempre più distante, un lavoro che logora… Rachel Goodchild, medico quarantanovenne, tutto questo lo conosce bene. Lei, ogni giorno, fa l’impossibile per essere all’altezza del ruolo di professionista affermata, moglie impeccabile, madre premurosa. Eppure, lo avverte, combatte con l’instabilità di quanto ha faticosamente conquistato. Forse dipende solo da lei, ma è un dato di fatto: con Nathan, professore di un istituto prestigioso, non c’è più intesa, su ogni fronte; men che meno con Lizzie, la figlia, che sicuramente sta frequentando qualcuno ma si guarda bene dal confidarsi con lei. Ed è in questa fase così scombussolata della sua vita che nel suo studio si presenta Luc, un pittore francese appena trasferitosi con la moglie, che ha un disperato bisogno di parlare. Ha bisogno di confidarsi, prende delle pillole che gli erano state prescritte da uno psicologo, deve buttar fuori le sue angosce. Rachel lo accoglie, lo ascolta, da subito si sente inspiegabilmente attratta tanto da dimenticare alcune regole deontologiche basilari. Gli lascia il numero di telefono, si sente affascinata da quell’uomo così diverso da lei.

Arriva in Italia per Newton Compton Il paziente sbagliato (traduzione di Eleonora Motta) di Jane Shemilt, autrice da oltre 700.000 copie, tradotta in 23 Paesi. A un incipit lento segue un intreccio vorticoso: per Rachel, ormai persa nel “suo” Luc, la routine sbiadita che viveva diventa costellata da aspettative, lei si ritrova donna, piena di vita. In contemporanea però, deve far finta di niente, deve nascondere a Nathan il tradimento e cercare di capire chi è quella persona misteriosa da cui si sente da un po’ di tempo seguita. Fin quando la realtà non farà irruzione in quella quotidianità rosea e lei si ritroverà in un’aula di tribunale…

Se è vero che non siamo di fronte a una trama che presenta elementi di novità rilevanti rispetto ad altre del genere, è anche vero che la Shemilt ha un’abilità narrativa non indifferente che avvince il lettore.

L’Autrice è un medico di professione e ha conseguito una laurea in Scrittura creativa alla Bristol University e una specializzazione all’Università di Bath. Il suo romanzo d’esordio, Una famiglia quasi perfetta, è diventato un bestseller internazionale e le ha dato un’immediata notorietà. La Newton Compton ha pubblicato anche Un delitto quasi perfettoUna casa troppo tranquillaAmici sospetti.

Rossella Montemurro

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