domenica, 19 Maggio 2024

“Vogliamo ribadirlo al Cdr e vogliamo rassicurare i lettori della Gazzetta del Mezzogiorno.- con questo comunicato la società editrice della Gazzetta del Mezzogiorno risponde al Comitato di Redazione ed al sindacato regionale, aggiungendo –  La chiusura delle redazioni di Matera e Brindisi non comporterà alcun taglio all’informazione, ai giornalisti, e alle edizioni decentrate del giornale. Gli acquirenti e i lettori brindisini e materani continueranno a sfogliare le pagine delle loro rispettive aree di riferimento, che non subiranno alcuna contrazione. La chiusura delle due redazioni rientra in un programma di contenimento dei costi, programma necessario proprio per il rilancio del giornale. Progetto peraltro già presentato a suo tempo, discusso col Cdr e aggiunto ai decreti del Ministero del Lavoro, che ha autorizzato gli interventi di Cassa Integrazione e prepensionamenti. Lo stesso Cdr riconosce” .
L’editore della Gazzetta del Mezzogiorno aggiunge nella sua nota che “Non si comprende, pertanto, il motivo della dichiarazione dello stato di agitazione, anche perché l’Azienda ha sempre rispettato gli accordi sottoscritti con il Cdr, che prevedono la possibilità di determinati interventi di ristrutturazione“.
“Quanto ai rilievi sul multimediale è opportuno ricordare – aggiunge il comunicato dell’Editore – che tutti i quotidiani continuano a potenziare l’offerta on line. L’assunzione di giovani giornalisti possibilmente «nativi digitali» è funzionale a questo obiettivo. Vogliamo ricordare che da diversi anni l’Editore è impegnato nel risanamento del bilancio aziendale con cospicui interventi di ricapitalizzazione. A conferma del profondo attaccamento alla Testata, agli Acquirenti e ai Lettori”.
L’assemblea dei giornalisti della Gazzetta  ritiene che “la rinuncia a un presidio fisico che faccia da punto di riferimento per le comunità interessate costituisca una decisione grave che mal si concilia con il ruolo e la storia di un quotidiano intento a celebrare i suoi 130 anni di vita”  sostenendo che ”le poche assunzioni obbligatorie in itinere possono essere considerate come una forma di investimento sufficiente. Gli esigui nuovi ingressi annunciati, peraltro, vengono destinati a un settore, quello del multimediale, sul quale non vi è al momento alcun progetto né relativa organizzazione del lavoro. Scelte, queste, a discapito dei precari storici e dei tanti collaboratori che quotidianamente lavorano per il nostro giornale”.
I giornalisti della Gazzetta ribadiscono che “la testata è un prezioso patrimonio dell’intero territorio, delle comunità di Puglia e Basilicata, dei lettori ai quali è rivolto il quotidiano sacrificio di tutte le redazioni. Fanno pertanto appello anche alla Direzione affinché non deroghi mai al proprio ruolo di garante della autonomia della redazione e della qualità del prodotto giornale. Contestualmente, dichiarano lo stato di agitazione”.
La Fnsi e le Associazioni regionali di stampa di Puglia e Basilicata sono al fianco dei giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno, che hanno proclamato lo stato di agitazione per protestare contro l’annunciata chiusura delle redazioni di Brindisi, Matera e Barletta. “Nonostante l’azienda abbia assicurato il mantenimento delle edizioni e degli organici redazionali, – si legge nella nota- – la decisione appare incomprensibile e miope, soprattutto perché in controtendenza rispetto a tutti gli indicatori di mercato che segnalano nell’informazione locale, fortemente radicata sul territorio, il futuro della carta stampata. Rinunciare ai presidi territoriali in tre importanti province è altresì preoccupante perché nasconde la volontà di puntare su un modello di organizzazione inaccettabile, basato sull’uso incontrollato e indiscriminato di giornalisti precari cui sarebbero affidati settori strategici delle cronache locali. Un modello da respingere anche alla luce della decisione aziendale di non tener conto dei precari storici del giornale nella scelta delle assunzioni obbligatorie per legge da effettuare in seguito ai pensionamenti anticipati. Non sono in discussione le prerogative aziendali in materia di assunzioni, ma non può più essere consentito a nessuno illudere giornalisti giovani e meno giovani con il miraggio di un’assunzione che non avverrà mai per sfruttarne quotidianamente il lavoro in cambio di pochi spiccioli. Il sindacato, in tutte le sue articolazioni, sarà al fianco dei colleghi precari, assicurando loro assistenza in ogni sede”.

In merito, riceviamo e pubblichiamo dai consiglieri comunali Rocco Buccico, Marco D’Andrea, Daniele Fragasso, Paolo Manicone e Antonio Sansone:
“Apprendiamo con sorpresa, ma anche con preoccupazione, la decisione da parte della Gazzetta del Mezzogiorno di chiudere la redazione cittadina, dopo oltre 50 anni di attività, delocalizzandola a Potenza.
E’ l’ennesimo depauperamento che la nostra città subisce dopo Banca d’Italia, uffici regionali, Telecom, Italgas, Enel.
Delocalizzazioni o chiusure, avvenute nel tempo, dettate da una razionalizzazione esasperata dei costi senza però aver mai pensato minimamente a quello che a livello operativo e occupazionale provocava e provocherà in futuro.
Sarebbe troppo banale evidenziare che proprio a ridosso di un evento così importante in cui Matera sarà impegnata nel 2019 questa decisione sia la meno opportuna.
Si è già detto che dal prossimo 1 agosto partirà il telelavoro e che, con ogni probabilità, sarà esteso a tutte le redazioni decentrate della testata.
Pur non essendoci – per adesso – tagli occupazionali, riduzione di retribuzione e pur conservando la foliazione, non possiamo non rimarcare che con la cancellazione della redazione cittadina verrà meno il fondamentale e utilissimo dialogo diretto tra redattori e la comunità.
Nonostante la crisi della carta stampata, che sta costringendo gli editori a nuovi assetti e ripensamenti, riteniamo fondamentale la conservazione di un luogo fisico, quale è la redazione di un giornale, che consenta un rapporto costante tra la città e i professionisti della carta stampata per testimoniare al meglio la vita di una comunità.
Chiediamo che venga rivalutata, dai vertici del giornale, la decisione annunciata per poter permettere ai redattori locali di continuare a condividere uno spazio fisico,  per offrire un servizio di qualità alla nostra città e al territorio”.

Di seguito la lettera del sindaco di Matera De Ruggieri all’editore Domenico Ciancio:
Illustre Editore,
con indignato stupore apprendo della decisione di chiudere, dal 1° agosto 2018, la sede de La Gazzetta del Mezzogiorno di Matera.
La indignazione è avvalorata dalla constatazione che Ella non ha attualizzato tale scelta aziendale, ignorando il ruolo internazionale e rappresentativo che la città di Matera coprirà nel prossimo 2019, quale Capitale europea della cultura.
Matera, nel prossimo anno, vivrà le tensioni e la responsabilità di rappresentare l’Italia culturale nel contesto dell’Unione europea e del mondo. La Sua drastica decisione non solo ignora questo momento storico, ma mortifica la funzione internazionale di una città meridionale ascesa a tali straordinari livelli rappresentativi.
Nel 2019 Matera sarà quotidianamente teatro di manifestazioni, incontri e spettacoli con la presenza del furore culturale del mondo; di fronte a tale modello di meridionalismo vincente, La Gazzetta del Mezzogiorno, in maniera suicida e incomprensibile, chiude la propria sede anziché potenziarla.
Con tale inconfessabile scelta, Ella rinuncia al ruolo determinante di informazione e annienta in un solo colpo i 130 anni di presenza sul territorio, delegando altre testate giornalistiche alla comunicazione di tale eccezionale evento.
La Sua dichiarazione di garantire gli attuali livelli informativi e occupazionali ignora la designazione  di Matera a Capitale europea della cultura e relega il Suo giornale nel recinto di una sterile ordinarietà aziendale.
A nome della comunità territoriale e nazionale che oggi rappresento, Le contesto tale scelta perché non ha avvertito il valore reputazionale di questa città in questo particolare momento storico.
Mi chiedo come si potranno diffondere e comunicare i contenuti quotidiani di una vicenda epocale e culturale privando Matera del necessario presidio redazionale?
Nel denunciare tale dissennata scelta imprenditoriale e culturale, mi stringo, con un gesto di solidarietà, alle firme di redazione e ai semplici o illustri collaboratori che in vari decenni hanno dato al quotidiano un taglio vigoroso, con un’informazione precisa e mai di parte.
Mi auguro che Ella sappia cogliere il senso di questa mia nota e voglia trarre le decisioni conseguenti.
Attendo un Suo cenno di ufficiale assicurazione.”

Si registra anche l’intervento del presidente della Camera di commercio di Matera Angelo Tortorelli:

“L’imminente chiusura della redazione di Matera de La Gazzetta del Mezzogiorno è una di quelle notizie che lasciano l’amaro in bocca – commenta Angelo Tortorelli, presidente della Camera di commercio di Matera – soprattutto perché tale scelta aziendale sembra essere giustificata da quello che appare un “conto della serva”. Ebbene se il problema dell’editore è risparmiare sui costi fissi della redazione, allora la Camera di commercio di Matera si schiera con i giornalisti: mettiamo loro a disposizione una stanza della nostra sede dove possano ricreare la redazione”.
Il presidente dell’ente camerale cittadino, parlando anche a nome di Giunta e Consiglio camerali, offre ai giornalisti materani una stanza, sin da subito e fino al 31 dicembre 2019, dove possano lavorare alla produzione del giornale.
“L’Azienda ha ben chiarito che manterrà i livelli occupazionali, costringendo però i giornalisti a spostarsi in altra sede o a scegliere il telelavoro da casa. Realizzare un giornale va ben oltre lo scrivere un articolo – prosegue Tortorelli – è un lavoro corale, di confronto fra professionisti e necessita di un luogo fisico in cui svolgerlo ma una redazione, e l’editore non può sottacerlo, è ben più di un semplice luogo di lavoro. E’ un presidio di democrazia sul territorio, è una voce in più che concorre alpluralismo “ineludibile imperativo costituzionale” caposaldo del fondamentale diritto all’informazione, è un punto fermo per una comunità. Se poi la comunità in oggetto è quella materana, se la città è Matera, la stessa città che fra sei mesi sarà Capitale europea della cultura avrà l’attenzione della comunità internazionale e di investitori da tutta Europa, allora la scelta dell’editore appare davvero fuor di logica”.
“In questi mesi, poi, abbiamo assistito alle celebrazioni per i 130 de La Gazzetta del Mezzogiorno – conclude il presidente della Camera di commercio di Matera – vuole davvero l’editore segnare in questo modo la storia della testata in Basilicata”
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