giovedì, 2 Maggio 2024

Lunedì 15 aprile si inaugurerà stavolta la primavera della “grande bellezza” con un nuovo convegno a porte aperte organizzato dal critico e classicista lucano Mauro Di Ruvo.

L’evento, che dopo la volta di Lavello, suo paese d’origine, con “L’ombra del doppio: la dicotomia nella poiesis” e dopo la conferenza perugina, prosegue il ciclo autoriale di Poesia Politica, sarà allietato attorno dai magnifici dipinti della Galleria La Pigna, all’interno di Palazzo Maffei Marescotti.

Intitolato “Tra la Legge e la Parola: L’Esodo del potere. Dalla secessione sacra alla rinuncia del mondo. Ratti d’amore e rotte d’onore nel viaggio della storia delle costituzioni”, vedrà accanto a figure di grande spessore intellettuale come Domenico Ercoli, giornalista e già caporedattore di Lanterna, e Luca De Laurentiis, giurista, anche ospiti d’eccezione come Alessandro Cecchi Paone.

Sarà proprio il noto conduttore televisivo a presentare in questa occasione il libro del critico lucano, il romanzo Pasqualino Apparatagliole, dedicato qui – ha già confessato l’Autore in una recente intervista con Alessandro Verrelli, direttore di Lanterna – alla scomparsa del nonno pochi giorni fa.

Non è tutto però, perché «la storia di Pasqualino Apparatagliole, avendo già come dedicatario sotto la metonimica epigrafe mio nonno, è in realtà» – dice il classicista lucano – «la dedica di un ritratto di una Lucania arcaica che è scomparsa lasciandoci oggi i paradossi della civiltà come testamento illegittimo dell’antichità». È questa la matrice da cui sembra aver avuto origine il convegno romano, che nella sua vastità tematica già dichiarata dal titolo, vedrà alla fine anche una lectio magistralis del classicista lucanosull’«Esodo del potere».

Se così dunque sono le premesse, sarà ugualmente vero che il cuore di questo convegno porterà nuova vita non solo per la cultura erudita dei salotti romani, ma rivelerà anche connessioni inedite sull’attuale traduzione politica e l’antica tradizione poetica di un’«Ytalia» tutta ancora da scandagliare nell’enigma della sua Bellezza.

«Ancora una volta Roma» – afferma l’Autore – «si fa interprete della lingua dell’Arte e teatro dei fasti della Democrazia, proprio quando giunge il suo tramonto».

Quando allora tutto questo? Alle 18.00, senza alcun invito, si potrà assistere all’evento gratuitamente, muniti di grande puntualità e soprattutto, avverte ironicamente l’Autore, di grande pazienza, restando per il firmacopie al termine dell’evento.

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