venerdì, 26 Aprile 2024

Apt Basilicata, si apre la terza edizione di Fucina Madre

Dalla ceramica all’arte orafa, dal legno all’uncinetto, dall’arte digitale al recupero di antiche tradizioni manifatturiere. E’ un vero e proprio mosaico dell’eccellenza lucana quello che 44 artigiani, maker e designer, provenienti da ogni parte della Basilicata,...

Si inaugura oggi presso “Plus Florence – Il salone delle regole” nello spazio ove alberga già il progetto “Scenari”, a Firenze, si inaugura la mostra “Il respiro del territorio” con opere dell’artista Franco Di Pede. La mostra resterà aperta fino al 29 aprile 2022.

L’esposizione, ideata e curata dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un’arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un’arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali.

Scrive Carlo Franza nel testo: “Nel contesto italiano della variante intimistica della land art, il lavoro scultureo di Franco Di Pede che muove dal tufo materano, trova sul versante delle installazioni, delle carte e dei dipinti, la testimonianza di un’esperienza diretta, di un paesaggio naturale primordiale, geometrico, mediante tracce estetiche. E’ così che il respiro del territorio sviluppa nel recente lavoro di Franco Di Pede un sentimento romantico della natura vissuto in prima persona, privo di soggettivismo e attentamente controllato sul piano formale, trova la formulazione estetica più ricercata, accrescendo la dialettica della casualità. Carte colorate, sperimentazioni di linee, quadrati, triangoli, geometrie dell’universo, innestate fra loro con collage. Disegni paesaggistici concepiti come particolari infinitesimali del paesaggio universale, anche di dimensioni ridotte, conformi all’identità del frammento archeologico e dell’amuleto, pensati nella scala spazio-temporale dell’uomo rispetto a quella dell’universo, sempre intesi come istanti di “un’esperienza totale” del paesaggio. Pochi e calibrati ritagli orizzontali e verticali tra margini e angoli, che individualizzano ed enfatizzano la qualità estetica dell’artefatto, viaggio in uno spazio fantastico immenso, e questo favorisce il piacere che prova Franco Di Pede nel fare l’opera”.

Biografia dell’artista

Franco Di Pede è nato nel 1937 a Matera dove vive e svolge la sua attività artistica. Nel 1956 si è diplomato al Liceo artistico di Napoli. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti e la facoltà di Architettura della stessa città. Dal 1957 al 1981 è stato ordinario di Educazione Artistica nelle scuole medie del materano. Nel 1964 ha aperto la galleria Studio poi Arti Visive. I suoi interessi si distribuiscono in più campi: architettura, pittura, scultura, fotografia, arredamento, design e storia locale. Inoltre collabora a quotidiani e riviste specializzate. Come animatore culturale ha promosso l’attenzione al tema del recupero e della conservazione dei Sassi, organizzando workshop e tenendo più di cinquecento mostre personali e collettive in Italia e all’estero per stimolare l’interesse internazionale verso il singolare habitat materano. E’ attualmente impegnato nella promozione di stage formativi sulla lavorazione artistica del tufo con il coinvolgimento delle principali Accademie di Belle Arti italiane. I suoi lavori sono presenti in molti musei e collezioni private in Italia e all’estero. Si tratta di opere realizzate, quasi sempre, con materiali poveri (tufo, ferro, vetro, legno) e conservate presso Enti Pubblici e Istituzioni culturali locali e nazionali. Dell’artista si sono interessati, tra gli altri, D. Cara, G. Di Genova, R. Margonari, S. Orienti, F. Solmi, F. Sossi, E. Spera, B. D’Amore, I. Cavallari, G. Beringheli, G. Turroni, M. Novi, M. N. Varga, P. Marino, L. Magagnato, A. D’Elia, F. Menna, G. Dorfles, I. Mussa, L. Lambertini, S. Fizzarotti, G. Caserta, P. Restany, C. Strano, M. Apa, P. Berthier, A. Rubini, T. Paloscia, U. Piscopo, M. Cuozzo, C. Strinati, F. Cardini, C. Franza.

Biografia del curatore Carlo Franza 

Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano – Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E’ Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l’Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell’arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d’Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protogonista della Cultura 2020.

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