sabato, 20 Aprile 2024




Non più un figlio
sballottato da un genitore all’altro, in caso di separazione, ma proprietario,
anche se minorenne, della casa comune dove viveva tutta la famiglia: saranno i
genitori a spartirsi i turni (identici) nei quali andare a casa. Questa
sentenza del Tribunale di Matera garantisce la bigenitorialità attuando quello
che il decreto Pillon vuole rendere legge. Inoltre, niente più assegno di
mantenimento a carico di un unico coniuge: dovranno contribuire entrambi al sostentamento della prole. 

La decisione è stata presa quattro giorni fa nell’ambito di una separazione consensuale con un decreto di omologazione emesso dal giudice Giorgio Pica.
L’avvocato Luciano Vinci
ha dichiarato a Repubblica  che si tratta
di un provvedimento “straordinario”. “Dopo la separazione –
sottolinea il legale – il minore rimane a vivere prevalentemente presso uno dei
genitori (il cosiddetto collocatario) mentre all’altro viene riconosciuto un
calendario di frequentazione. Il genitore collocatario ha in genere il diritto
di rimanere a vivere presso la casa coniugale, indipendentemente dal titolo di
proprietà”.
“Nel caso portato all’attenzione del Tribunale di Matera – afferma Vinci –
la casa non è stata assegnata ai genitori. Si è previsto, infatti, che
nell’immobile rimanga stabilmente il minore e che, di settimana in settimana,
vi si alterneranno i genitori. Inoltre, nella specie, sempre per garantire la
bigenitorialità del minore, si è stabilito che lo stesso trascorra con i figli
tempi perfettamente paritetici. Pertanto, non vi sarà un genitore prevalente
rispetto all’altro”.

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