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Una sentenza del Tribunale di Matera anticipa il decreto Pillon: in caso di separazione la casa coniugale va al figlio




Non più un figlio
sballottato da un genitore all’altro, in caso di separazione, ma proprietario,
anche se minorenne, della casa comune dove viveva tutta la famiglia: saranno i
genitori a spartirsi i turni (identici) nei quali andare a casa. Questa
sentenza del Tribunale di Matera garantisce la bigenitorialità attuando quello
che il decreto Pillon vuole rendere legge. Inoltre, niente più assegno di
mantenimento a carico di un unico coniuge: dovranno contribuire entrambi al sostentamento della prole. 

La decisione è stata presa quattro giorni fa nell’ambito di una separazione consensuale con un decreto di omologazione emesso dal giudice Giorgio Pica.
L’avvocato Luciano Vinci
ha dichiarato a Repubblica  che si tratta
di un provvedimento “straordinario”. “Dopo la separazione –
sottolinea il legale – il minore rimane a vivere prevalentemente presso uno dei
genitori (il cosiddetto collocatario) mentre all’altro viene riconosciuto un
calendario di frequentazione. Il genitore collocatario ha in genere il diritto
di rimanere a vivere presso la casa coniugale, indipendentemente dal titolo di
proprietà”.
“Nel caso portato all’attenzione del Tribunale di Matera – afferma Vinci –
la casa non è stata assegnata ai genitori. Si è previsto, infatti, che
nell’immobile rimanga stabilmente il minore e che, di settimana in settimana,
vi si alterneranno i genitori. Inoltre, nella specie, sempre per garantire la
bigenitorialità del minore, si è stabilito che lo stesso trascorra con i figli
tempi perfettamente paritetici. Pertanto, non vi sarà un genitore prevalente
rispetto all’altro”.

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