venerdì, 29 Marzo 2024

Riceviamo e pubblichiamo dalla sociologa, scrittrice e autrice della trasmissione “La poesia dei territori” Antonella Pagano che lunedì 8 marzo alle 20 condurrà su Radio Sbaam Tv “Terram Femina”:

Al mattino venne alla luce e cantò mentre il sole inviava all’universo il certificato di nascita d’una piccola donna. Nei tratti gentili era inscritta la storia. Veniva dal tempo che lungamente aveva preparato la seta dei suoi capelli, la morbidezza della pelle, la forma, l’agilità delle sue mani, il palpito allegro, la voce intessuta di note, i piedini motilissimi e sempre il tempo la condusse al cuore del padre e della madre, che principiarono a tessere insieme a lei ore, giorni e anni. Le parole si composero pian piano in pensieri, le mani compirono le prime azioni (da “Cantò come dea” di Antonella Pagano)… è l’8 marzo 2021, la Pandemia impazza sul pianeta con conseguenze inenarrabili sulla condizione generale dell’umanità, psicologicamente, economicamente, lavorativamente messa a dura prova. Le condizioni straordinarie di vita imposte dal flagello, ancora una volta colpiscono in percentuale e peso maggiore la parte femminile del cielo e della terra. Ragione di più per stigmatizzare l’8 marzo di questo anno con più significante vigore. La trasmissione “Anima Mundi, Poesia dei Territori” – di cui sono autrice e conduttrice – sulle onde della Social Radio Sbaam TV, la dedicherò interamente al territorio della Femminilità, del Diritto, dei Diritti e delle realtà peculiari dell’universo femminile. Organizzata insieme al Club per l’UNESCO di Bisceglie e l’Accademia delle Culture e delle Scienze Internazionali, sulle onde di Radio Sbaam TV, ho pensato a 4 donne più Una Ospite specialissima, ciascuna con i propri contributi di Opere e di Pensiero. Pina Catino, quale Presidente del Club per l’UNESCO di Bisceglie con le ragioni che sostanziano la Giornata fin dalla istituzione; quindi ho intervistato la Dott.ssa Lara Di Carlo, giovane-coraggiosa fondatrice e capitana della Casa Editrice PandiLettere con l’emblematica esperienza sull’etica editoriale e il coraggio d’essere giovane e imprenditrice in editoria; infine, la dott.ssa Maria Grazia Celestino, Medico Legale, con la sua dettagliatissima ricerca storica sul cammino femminile dentro i diritti e le legislazioni, non solo nazionali. L’Evento radiofonico e video rientra nel Piano di azione del Club per l’UNESCO di Bisceglie UNITED NATION INTERNATIONAL WOMEN’S DAY -dalla Dichiarazione di Seneca Falls ad oggi- sull’Obiettivo n. 5 dell’Agenda 2030 dell’ONU che mira alla parità di opportunità tra donne e uomini nello sviluppo economico, nella eliminazione di tutte le forme di violenza nei confronti delle donne e delle ragazze – compresa l’abolizione dei matrimoni precoci forzati – e l’uguaglianza di diritti a tutti i livelli di partecipazione. E rientra pienamente nella mission della trasmissione che ho ideato: LA POESIA dei TERRITORI, tutti i territori, siano essi fisici che dell’anima e dei Diritti Umani. Questi ultimi occupano sempre una parte importante della trasmissione. Ho aperto con il passo trascritto in testa a questo articolo e inframmezzato con alcuni altri passi tratti dalla mia ultima pubblicazione: “Cantò come dea”; specialmente l’urlo di donna, madre e cittadina perchè madri e padri, insomma genitori e uomini di potere si curino della salute e della creatività delle giovani generazioni vietando del tutto l’uso di veleni in agricoltura, e facendolo mediante le legislazioni nazionale ed europea. Ho quindi invitato le Istituzioni a ripristinare -a tutti i livelli scolari- la calligrafia -depositaria delle abilità e della creatività- cui si sta attentando irrimediabilmente in complicità altrettanto venefica quale è l’uso delle tastiere e degli schermi in età assolutamente proibitiva. Per questo anno, del tutto fuori dalle consuetudini, ho voluto una Special Guest veramente speciale: Beatrice Portinari, e l’ho voluta per mille ragioni e mille; intanto perché Divina Musa del Divin poeta, il cui nome: Beatrice, è in verità un senhal, ovvero un nome fittizio che Dante usò per rispettare la tradizione della lirica provenzale, oltre che per significare letteralmente: colei che rende beati. L’ho voluta perché a lei Dante assegna diritto di parola, anzi, se l’universo mondo all’evo di Dante prescriveva: “Mulieri docere non permitto”, a lei Dante riconoscerà diritto di insegnare, la riconoscerà donna che, in forza di parola, può perfino redimere, dettar legge poichè donna colma di Conoscenza senza pari nell’universo della Conoscenza del tempo. La sfida che Dante ha posto al suo tempo, anche rispetto all’universo femminile, ha più che mai meritato d’essere ricordata nella circostanza dell’8 marzo di questo 2021 – 700enario della Sua morte. Visionaria e significativa trovata quella di ospitare Beatrice e chiederle di arrivare vestita tale qual’è nel XXX Canto del Purgatorio, al termine della processione simbolica nel Paradiso Terrestre: coperta da un velo bianco, con la corona d’Ulivo, l’abito rosso e il mantello verde, i  colori delle tre virtù teologali: il bianco: la fede, il verde: la speranza e il rosso: la carità, ma anche i colori del Vessillo degli italiani, la nostra bandiera. Una celebrazione della Giornata attraverso una Web-Social Radio-TV – avanguardia della comunicazione e mezzo molto usato dalle giovani generazioni perché il  messaggio potesse arrivare dappertutto, una trasmissione ormai fidelizzata, solenne e sobria, contenutisticamente intensa e propositiva, sorprendente e ricca di utili informazioni. Quattro donne con la Divina Beatrice a guida d’una giornata che dovrebbe essere ragione di riflessione quotidiana e  costante nel tempo anche per via della cronaca nera. Per quest’ultimo aspetto ancora di più ho cominciato e chiuso la trasmissione come di consueto…con la bella parola, la parola poetica e l’ho fatto con alcuni versi della composizione di Amal MUSA, donna tunisina, autrice della poesia: “Amami”…Mi cullo sul mio seno…alle mani germoglianti infilo i guanti della mia poesia; e con la mia: ”Raccoglierò le lacrime di tutte le donne” il cui ultimo tratto dice:….  Raccoglierò le lacrime di tutti gli uomini che han smarrito il senso del genere generante genere   ma  il cesto colmerò di tutti i sorrisi / degli uomini e delle donne che s’incontreranno /  certo che s’incontreranno, per stringersi le mani / ed edificare insieme la casa, la strada, il giardino / la città a misura d’uomo e di donna / di bambina e di bambino, di nonno e di nonna / mentre il poeta sta lì a dipingere l’arcobaleno più bello / e la pittrice scrive le parole per illustrarci l’alleanza.

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